Fonte CESI News letters 152
Venerdì
4 luglio, la Marina militare cinese ha fermato un peschereccio vietnamita nei
pressi dell’isola di Hainan, Mar cinese meridionale, arrestando i sei
pescatori presenti a bordo. Le autorità di Pechino hanno denunciato la
violazione delle acque territoriali cinesi da parte dell’imbarcazione, mentre
il governo di Hanoi ha fatto sapere che la stessa stava solcando acque
appartenenti a un’area di pesca comune. Accaduto a meno di due mesi di
distanza dall’installazione da parte di Pechino dell’impianto di
trivellazione Hayang Shiyou 981 nei pressi delle isole Paracel, che aveva
generato forti violenze anti-cinese ad Hanoi, l’episodio rischia ora di
riacutizzare le tensioni tra i due Paesi.
La detenzione dei pescatori vietnamiti, tuttavia, appare solo l’ultima manifestazione dell’ assertività cinese, che rappresenta un fattore di criticità non solo per i rapporti bilaterali tra Pechino e Hanoi ma anche per la stabilità generale di un’area, quale il! Mar Cinese Meridionale, in cui si intrecciano le rivendicazioni di altri attori che si affacciano su questo tratto di mare (Taiwan, Brunei, Filippine e Malesia) e che guardano all’atteggiamento cinese come ad un pericoloso fattore di criticità per i propri interessi strategici nella regione. Improntata a una strategia del “fatto compiuto”, infatti, la politica di interdizione messa in atto dalle autorità cinesi, per impedire l’accesso alle imbarcazioni straniere nelle acque rivendicate, mira ad imporre in modo unilaterale una nuova definizione dei confini delle acque territoriali e delle Zone Economiche Esclusive, con forti ripercussioni sui diritti di sfruttamento delle risorse presenti nell’area e, conseguentemente, della sovranità territoriale degli altri Stati rivieraschi. |
Uniformologia, Uniformi del Patto di Varsavia
-
www.uniformologia.blogspot.com
Il blog riporta le schede delle Uniformi degli Eserciti del patto di
Varsavia
con le insegne, le decorazioni ed i distin...
4 settimane fa
Nessun commento:
Posta un commento