Asia

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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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martedì 28 febbraio 2023

PARRESIA, OVVERO “DIRE IL VERO”

 


Ten. Cpl Art. Pe. Sergio  Benedetto  Sabetta

 

            Nell’attuale fase storica dove dalla globalizzazione informe dei principi e valori schiacciati sull’unico valore economico si è passati ad una conflittualità globale nella ricerca di una nuova suddivisione di aree di influenza e rideterminazione di scale di potere a valori, nasce la necessità della cura del sé quale conoscenza dell’Io premessa per una ricerca di autonomia dalla globalizzazione desertificante (Habermas).

            La libertà di ricerca o di pensiero è nel mondo occidentale di fatto direzionata dalla logica di mercato, se non nella ricerca, a posteriore nella sua divulgazione da parte dei media secondo tesi di parte, ma anche i progetti culturali e il finanziamento che ne consegue vengono ad influire, in molti casi anche secondo criteri ideologici.

            Già i Greci individuarono due tipi di verità, innanzitutto il Logos, ossia la verità nel pubblico, e successivamente attraverso l’insegnamento di Socrate il Bios, la verità nel privato ovvero la conoscenza del “sé”.

            Tuttavia, come in tutto l’agire umano, vi è una possibile doppia lettura, la parresia o libertà di parola può in democrazia essere pervertita in una forma di “demagogia”, se non “insolenza”.

            Nel mondo greco l’accesso alla verità risiede nel possesso delle qualità morali e nel dovere comunicare la verità, nell’età moderna in Cartesio vi è il dubbio e la verità risiede nella sua evidenza, dove opinione e verità coincidono.

            La verità non risiede per il “parresiastes” nel discorso lungo e retorico,   bensì nel dialogo aperto, questo tuttavia comporta nel dire la verità un rischio o pericolo nell’irritare l’interlocutore, la parresia è quindi legata al coraggio nell’essere esercitata dal “basso” verso  “l’alto”, ovvero del potere di “uno” o della “maggioranza”, essendo la “parresia democratica” differente dalla “parresia monarchica”, dove vi è un dovere da parte del consigliere del sovrano di dire la verità.

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Per Platone il pericolo della parresia risiede non tanto nella presa di potere da parte di un demagogo, bensì nella mancanza di uno stile di vita comune, ossia di alcuni valori di vita fondamentali da condividere, che creano unità.

            Se la libertà di dire (logos) corrisponde alla libertà di fare (bios), questa per Demostene non è solo un diritto o privilegio ma risulta nei fatti essere una attitudine personale, che in Aristotele diviene una qualità etico-morale.

            La parresia, quale verità, si pone anche nel rapporto tra logos (discorso) e nomos (legge), in cui Platone individua la parresia politica nel rapporto “logos, verità, nomos”, mentre la parresia etica risiede nel rapporto “logos, verità, bios”, òa parresia deve quindi superare il puro concetto per diventare una pratica.

            Mentre Plutarco pone il problema dell’autoinganno, Socrate quello della conoscenza di se stessi, entrambi legati alla risolutezza nei propositi, passando dal dire la verità agli altri al dire la verità a se stessi, temi tra loro legati.

            Noi siamo gli adulatori di noi stessi” (89, M.Foucault), per questo abbiamo bisogno  del “parresiastes”, ma chi può essere questi se non colui che  è in un rapporto armonico tra le parole (logoi) e le sue azioni (erga), solo in questa possibilità di resoconto vi è la conferma del ruolo di esaminatore (basanos) della vita altrui, superando la distanza tra discorso e pensiero propria dei sofisti.

            Nascono due interrogativi, come stabilire se un’affermazione è vera, qual è l’importanza di dire la verità e di conoscere la verità, sia per l’individuo che per la società.

            Diogene dice ad Alessandro “ So che sei stato offeso e so anche che sei libero. Tu hai sia la capacità che la legittimazione giuridica per uccidermi. Ma sarai abbastanza coraggioso da ascoltare dalla mia bocca la verità, o sei così codardo da dovermi uccidere?”. “Ebbene, puoi uccidermi, ma se lo fai nessun altro ti dirà la verità”. (85, M. Foucault)

 

 

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BIBLIOGRAFIA

·       AA.VV., Vero o falso. L’uso politico della storia, a cura di Marina Caffiero e M. Micaela Procaccia, Donzelli Ed. 2008;

·       Foucault M., Discorso e verità nella Grecia antica, Donzelli Ed. 2005;

·       Hadot P., Esercizi spirituali e filosofia antica, Einaudi 1988;

·       Jaeger W., Paideia. La formazione dell’uomo greco, La Nuova Italia, 1978.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 10 febbraio 2023

Nicolò Paganelli La protezione degli assetti Cili e Militari in Zone di Rischio Insorgenza Area Taiikikistan - Uzbekistan

 


“LA PROTEZIONE DEGLI ASSETTI CIVILI E MILITARI IN ZONE A RISCHIO INSORGENZA: AREA TAJIKISTAN – UZBEKISTAN”

 

Il Tagikistan ha una Storia antica: dal 600 a.C. Imperi e Califfati si succedettero con Kamboja, Achemenidi, Ellenici, Arabi, Mongoli, Turchi, Persiani/Bukhara. Da Provincia russa a RSS Tagika dopo la Rivoluzione del 1917; con la resistenza dei ribelli islamici (Basmachi), nel '29 il Paese viene riconosciuto dall'URSS. Le città Bukhara e Samarcanda (antiche capitali culturali iraniche in Asia Centrale) furono spostate fuori Tagikistan dall'amministrazione sovietica, in RSS Uzbeka, e Dušanbe divenne Capitale tagika. Movimenti legati al Sufismo attuarono la resistenza culturale del Paese, creando nel '70 il Partito Islamico della Rinascita con ribellioni e disordini fino all'uscita del Tagikistan dall'URSS (1991). La Guerra Civile tra islamici e democratici risultò in: devastazione del Paese, pulizia etnica controversa, 100.000 morti, 1,2 milioni di profughi. Nel '97 il Pres. Emomali Rahmon (dal 1994) firma con l'Opposizione il Cessate il Fuoco. Nel 1999 si ebbero elezioni pacifiche ma segnalate ingiuste dagli oppositori e Rahmon venne rieletto. Dopo l'11/09/2011 truppe di USA, India e Francia giunsero nel Paese, e fino all'estate 2005 truppe russe difesero il confine con l'Afghanistan. Situato in Asia Centrale, senza sbocchi sul mare, confina a N con Kirghizistan, a S con Afghanistan, a E con Cina e a O con Uzbekistan. Dati: sup. tot. 142.600 kmq, capitale Dušanbe, pop. tot. 9.126.600 ab. (2018), dens. 64 ab/kmq, lingua Tagico (uff.), Russo, Uzbeco; relig. Islam (magg.), Cristiani, Ebrei, Zoroastriani, altre/atei. Più del 90% montuoso, il Paese ha le vette più alte dell'Asia Centrale (Picco Ismail Samani 7495 m). A SO e NO vi sono aree pianeggianti. Nel 2011 il Paese cede 1000 kmq di terra tagika alla Cina. Il Tagikistan appartiene all'antica regione Transoxiana, delimitata dai grandi fiumi Amudar'ja e Syrdar'ja. Il clima del Paese è in generale continentale (alpino in quota) con grandi escursioni termiche, poche piogge (a ovest) e inverni miti. Il Paese ha 4 Province: Dushanbe (Capitale), Suğd, Chatlon, Gorno-Badachshan (aut.), divise nei Distretti Chujand, Dushanbe, Bochtar, Choruğ. Etnie: Tagiki, Uzbeki, Kirghisi, Russi, Turkmeni, Arabi/Tatari, Yagnobi/altri. Il diffuso allevamento compensa la poca terra coltivabile (cotone). Le risorse minerarie sono tante e, nonostante l'industria poco sviluppata, il potenziale idroelettrico è alto (4 grandi dighe). Vitali le rimesse di emigrati in Russia. Cina e Russia stanno consolidando la loro presenza militare nel Paese. Nonostante lo sviluppo positivo del Paese dopo la Guerra Civile 1992-1997, è sempre probabile un rapido peggioramento della sicurezza, con tensioni economiche e criticità. Le Autorità, per possibili attentati terroristici, vietano viaggi in alcune zone. La situazione pare calma e fluida: massima cautela però, specie fuori dalla Capitale in zone frontaliere e isolate, poiché il rischio terrorismo è elevato e vi sono numerosi arresti di sospettati appartenenti a cellule estremiste islamiche. La crisi economica e il rientro di emigrati aumentano l'insicurezza generale (aggressioni a Polizia Locale a Dušanbe/dintorni). Rari i reati contro stranieri. Zone pericolose: confine col Kirghizistan (guerriglia interetnica), Provincia Aut. Kuhistoni-Badakhshon (traffici illegali/scontri/aree minate/ordigni inesplosi), confine con Afghanistan (infiltrazioni di terroristi), confine con Uzbekistan (scontri interetnici/mine anti-uomo); criminalità e microcriminalità sono in leggero aumento (Dušanbe). Le Autorità consigliano di rafforzare le misure di sicurezza aziendale. Vigono disposizioni giuridiche particolari (divieto fotografia, ecc.). Il Paese è in una zona sismica attiva, è soggetto a inondazioni (piogge abbondanti), valanghe, colate fangose, caduta massi/frane, isolando località per giorni. Le strutture mediche non soddisfano gli standard: attrezzature sanitarie inadeguate, molti farmaci irreperibili, igiene carente. Malattie/ferite serie necessitano cure fuori Stato. Diffusa la malaria.

 

L'Uzbekistan è uno dei più antichi territori abitati da 40-50 mila anni fa, origine dei popoli indoeuropei. La sua lunga Storia ha visto grandi migrazioni, ascese e cadute di imperi e dinastie, invasioni, guerre, Califfati ed Emiri, producendo grandi cambiamenti nella costituzione etnica. Il Paese lo stesso percorso del Tagikistan con Samanidi Persiani, Karakhanidi, Turchi Selgiuchidi, Impero Corasmio, Mongoli e Turco-Mongoli (Gengis Khan), Impero Timuride (Tamerlano). Con gli Arabi, Samarcanda è il primo centro musulmano di produzione cartacea. Dal 1813 il Paese fu centro del Grande Gioco tra Inglesi e Russi, finito con la Convenzione Anglo-Russa (1907). Nel 1916 gli Uzbeki si ribellano ai Russi, ma l'annessione all'Impero creò buone relazioni socio-culturali, scambi commerciali, trasporti ferroviari, istruzione, industria e veloce sviluppo economico. Nel '24 i Russi creano la RSS Uzbeka includendo il Turkestan (in parte) e le Repubbliche Bukhara e Khorezm (ex-Khanati). Nel '29 la RSS Tagika uscì dall'Uzbekistan. Il Paese ebbe una forte russificazione col trasferimento di gente e industrie pesanti. Nel 1989 scoppiano scontri interetnici (Pogrom) nella Valle Fergana contro i Turchi-Mescheti (georgiani), che fuggono. Il Paese è indipendente dal 31/08/1991 (01/09/91). Dal '91 al 2016 il Pres. Islom Kamirov (1990-1991 Pres. RSS Uzbeka) vietò i partiti oppositori e represse l'Islam, controllando e censurando i media ed attuò misure di antiterrorismo supportando gli USA nel 2001 con basi per operazioni in Afghanistan, ottenendo aiuti strategici-economici. Ritornato pro-Russia nel 2005, ha tensioni con i vicini Stan per la leadership nell'area. Morto Kamirov (2016) sale il Pres. Šavkat Mirzijaev con cambiamenti politici. Situato in Asia Centrale, senza sbocchi sul mare, confina a N e NO con Kazakistan, a S con Afghanistan e a SO con Turkmenistan, a E e SE con Kirghizistan-Tagikistan. A O c'è la Rep. Aut. del Karakalpakstan. Dati: sup. tot. 444.103 kmq; capitale Taškent (città indip.); pop. tot. 33.905.242 ab. (2020), dens. 76,35 ab/kmq; lingua Uzbeco (uff.), Russo, Tagico; relig. Islam (magg.), Cristiani Ortodossi, atei/altri. Il territorio è 4/5 desertico al centro con a E i monti Tian Shan e a NO il Lago d'Aral (era uno dei più grandi al mondo) e gli antichi Sir-Darya e Amu-Darya. Qui il clima continentale ha lunghe estati calde e freddi inverni. La flora è quella tipica desertica. Si hanno la Rep. Autonoma Karakalpakstan e 12 Regioni: Andijan, Bukhara, Jizzax, Fergana, Kashkarsaya, Khorezm, Namangan, Navoiy, Samarcanda, Sirdaryo, Surxondaryo, Taškent. Etnie: Uzbeki, Tagiki, Kazaki, Russi, Caracalpaki, Kirghisi, Coreani, Tatari, Turkmeni, Ucraini, altri. Nel 2017-2018 Mirzijaev fece riforme per favorire investimenti esteri e la libera economia. Il cotone è la coltura principale, oltre pomodori, ortaggi, frumento, frutta. Nota la pregiata pecora Karakul turkmena, una delle più antiche (Babilonesi XV a.C.). Il suolo è ricco di gas, petrolio, uranio, lignite e tanti metalli lavorati nelle industrie pesanti. Oggi il Paese è stabile grazie alle politiche di Kamirov; Mirzijaev si aprì democraticamente aspirando alla guida dei 5 Stan assieme a Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan verso un'economia comune per rapportarsi a UE-USA, compensando influenze di Cina-Russia; tutti attraversati da rotte della Belt & Road Initiative (mega-progetto di Xi Jinping nel 2013 per logistica Europa-Asia), mentre Russia, Azerbagian, Kazakhstan, Iran e Turkmenistan (20 anni di trattative) si dividono Mar Caspio e risorse, impedendo presenze militari estere. Oggi il Paese è lo Stan più popoloso e il suo Governo è modello per gli altri. Sono possibili tensioni politiche e il rischio terrorismo è alto dato l'instabile Afghanistan. Al confine col Kirghizistan si hanno scontri tra etnie. Taškent, Samarcanda, Khiva, Nukus e Bukhara sono sicure e unità speciali di Polizia Locale (Safe Tourism Units) assistono i turisti. Presenti Movim. Islamico dell'Uzbekistan e Akramia. Campi minati non segnati/mine anti-uomo piazzate sulle frontiere con Afghanistan/Tagikistan/Kirghizistan. Probabili bersagli: strutture militari/civili, personale FF.AA., strade, ambasciate estere, ecc.; consigliate misure di sicurezza aziendale rafforzate. Vi è attività sismica frequente, il tempo muta rapidamente isolando le località. A Taškent il livello delle strutture sanitarie è discreto, fuori è sotto la media europea, ma aumentano quelle private estere; negli anni si è progredito nella prevenzione/contrasto di malattie infettive.

 

Dopo tutte le analisi nascono così Riflessioni e Valutazioni per Scenari Futuri.

In Tagikistan è fondamentale proteggere e sorvegliare i confini per impedire infiltrazioni di terroristi/guerriglieri da Paesi vicini. Ciò contribuisce a ridurre la minaccia terroristica, traffici illeciti transfrontalieri di soggetti terzi legati a ribelli/criminali, oltre a controllare maggiormente viavai di gente da/per il Paese. Le infrastrutture sono vitali per lo Stato: bisogna provvedere a rinforzarne la sicurezza per continuare la loro funzione in ottime condizioni. La sanità pubblica dovrebbe essere migliorata da ogni punto di vista, rispettando standard minimi per apparecchiature e qualità igienico-sanitaria del servizio, così da non dover per forza evacuare all'estero per curare malattie/ferite gravi, incrementando le strutture sanitarie in tutto lo Stato, anche in zone isolate e remote. È bene riparare/migliorare periodicamente l'assetto stradale su tutto il territorio nazionale e potenziare i collegamenti radio-telefonici/logistici con ogni località, oltre a pattugliamenti continui di FF.AA. per controllare la presenza di IED sopra/sotto il manto stradale. Va incentivata la stabilità economico-securitaria, aprendo collaborazioni con investitori di altri Paesi diversi da Russia/Cina. Se le Istituzioni di Governo funzionano bene e la situazione si considera sicura, si attirano aziende straniere nel Paese e ciò fa girare l'economia con turismo e flussi commerciali. Con l'elevato pericolo sui confini nazionali, bisogna potenziare l'organico delle FF.AA. a fronte di qualsiasi eventuale minaccia esterna/interna, assicurando stabilità e sicurezza permanenti su tutto il territorio. Si raccomanda di tenere sempre operative FF.AA./Polizia locale nel pattugliare e mettere in sicurezza i vari centri abitati (rurali/grandi città), non invasivamente nella vita quotidiana, per creare più consapevolezza che il Governo tiene alla sua gente e può proteggerla. Un Paese sicuro dove lavorare e vivere più tranquillamente dà la possibilità di un futuro migliore e riduce l'uscita dei cittadini in cerca di fortuna all'estero.

In Uzbekistan sarebbe ottimo se l'area economica comune dei 5 Stan divenisse anche cooperazione militare garantendo sicurezza e stabilità in tutta la Regione, contrastando terrorismo e crimine con operazioni congiunte (ogni Paese però ha interessi nazionali diversi). Per la mancanza di sicurezza fuori dalle grandi città e in aree rurali è bene sorvegliare e pattugliare di continuo il territorio per prevenire e contrastare eventuali attacchi a civili, ripulire le strade da IED e bonificare campi minati. Bisogna difendere le infrastrutture del Paese per assicurare funzioni ottimali di Governo e mantenere la stabilità socio-economica già traballante. È vitale migliorare la sanità statale, almeno secondo standard minimi internazionali, da non dover evacuare per malattie/ferite gravi, aumentando strutture in tutto il Paese.

Questi Paesi riescono ad avere un Esercito coeso e unito? Tagikistan e Uzbekistan hanno eserciti ereditati dalla vecchia Armata Rossa, con una consistenza robusta e compatta.