Asia

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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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giovedì 29 febbraio 2024

Antonio Trogu. Paesi del Clun dell'Atomo. La Cina

 


Il 16 ottobre 1964 alle ore 15 di Pechino, esplodeva a Baotou la prima atomica cinese. L' ingresso del gigante comunista nel club delle potenze nucleari cambiava l' equilibrio del terrore nella guerra fredda; era soprattutto l' inizio di una rinascita scientifica della Cina che oggi prosegue con la "lunga marcia" verso lo spazio e il boom dell' industria tecnologica. Questa nuova realtà segnò, inoltre, una rottura con anni di dottrina maoista. Ricordiamo che era stato infatti il leader cinese Mao Zedong a coniare la celebre frase: «La bomba atomica è una tigre di carta», seguita dall' affermazione che «sono i popoli, non le armi, a decidere l' esito delle guerre”. Pechino sanciva così un rovesciamento di strategia: «Il test atomico è una grande conquista del popolo cinese nella sua lotta per la difesa nazionale contro le minacce nucleari dell' imperialismo americano”.

Inizialmente, il programma nucleare cinese, nato all' inizio degli anni 50, fu avviato in collaborazione con l'ex Unione Sovietica,  quando l' intesa con l' Urss di Stalin sembrava perfetta e i due Paesi formavano un fronte compatto contro l' Occidente. Nel 1951 Pechino aveva firmato un accordo segreto con Mosca nel quale i cinesi si impegnavano a fornire uranio in cambio dell' assistenza sovietica nella ricerca nucleare. Nel 1953, alla vigilia della guerra di Corea, i trasferimenti di tecnologia russa si erano intensificati, con la promessa che l' Urss avrebbe addirittura regalato al grande alleato asiatico un «prototipo» di bomba-A. Di fatto l' aiuto sovietico fu decisivo per costruire il primo impianto per l' arricchimento dell' uranio, ma l'acuirsi della crisi tra i due Paesi costrinse il governo di Pechino a procedere in maniera autonoma a partire dai primi anni Sessanta. La rottura arrivò il 20 giugno 1959 quando Mosca annunciò la sospensione di ogni assistenza alla ricerca nucleare cinese. A seguito dell' avvio del processo di “destalinizzazione”  di Nikita Krusciov cominciavano a maturare i sospetti di «revisionismo» verso la nuova leadership di Mosca, era l' avvio di un' evoluzione che avrebbe portato la Cina a sfidare l' egemonia ideologica del comunismo sovietico e  presentarsi come la potenza-guida per tutti i Paesi del Terzo mondo.   Proprio al termine degli anni 50,  alla fine del primo piano quinquennale (1953-1957), Mao Zedong avviò la Cina verso un gigantesco sforzo di produzione collettivo, detto il "Grande Balzo in Avanti"; il programma era volto a trasformare l'intera economia del paese distogliendo uomini e risorse dall' agricoltura per la costruzione di mini-altiforni siderurgici in tutte le campagne in risposta al modello sovietico di industrializzazione pesante. Il risultato non fu quello sperato e vi furono ripetute carestie con decine di milioni di morti ma la miseria di massa e la partenza dei tecnici russi non impedirono alla Cina di costruirsi l' atomica proprio in quegli anni, bruciando le tappe e smentendo lo scetticismo di Mosca. Un merito particolare lo ebbero due scienziati di livello mondiale, i «due Qian». Qian Sanqiang era l' Oppenheimer cinese; grande fisico, aveva studiato a Parigi per undici anni con i coniugi Joliot-Curie e poi rientrato in Cina nel 1948 alla vigilia della rivoluzione comunista. L' altro personaggio-chiave nell' emancipazione scientifica di Pechino fu Qian Xuesen, il Werner Von Braun cinese per il suo ruolo nella ricerca sui missili di lunga gittata. Formato negli Stati Uniti, era rientrato in patria nel 1955 per fuggire dal clima di caccia alle streghe anticomunista che negli anni del maccartismo prendeva di mira anche i cinesi residenti negli Usa, sospettati di essere agenti di Mao. Il programma nucleare e missilistico cinese riuscì a sopravvivere perfino alla Rivoluzione culturale, l' altra ondata di estremismo che ebbe conseguenze micidiali sul sistema universitario. Il 24 aprile 1970, nel mezzo delle convulsioni violente del movimento delle Guardie Rosse, Pechino riusciva a mettere in orbita il suo primo satellite, che avrebbe fatto il giro della terra trasmettendo l' inno «l' Oriente è rosso». Seguirono i programmi per la miniaturizzazione delle testate, lo sviluppo di una forza di una forza di dissuasione nucleare marittima, e di armi nucleari tattiche, in parte a scopo difensivo ma anche mirate ad un ipotetico  relativo all’invasione di Taiwan.

L'arsenale cinese ha raggiunto il suo picco nel 2001 con 540 testate operative, mentre attualmente se ne contano 260, anche se è molto difficile fornire un numero preciso, soprattutto per quanto riguarda quelle attive. Anche per la Cina, come per la Francia, la firma del trattato di non proliferazione è arrivata solo nel 1992.

 

martedì 20 febbraio 2024

Le sanzioni contro la Russia.

 

  Carta. Fonte. LIMES, Rivista Italiana di Geopolitica, 3/2023

Le Sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia, come risposta alla invasione dell’Ucraina  hanno aperto un nuovo fronte dei rapporti est-ovest: quello dell’aggiramento di queste sanzioni e quindi un appoggio diretto alla Russia. Tenendo fermo che i principali alleati della Russia sono la Corea del Nord, essendo isolata dal resto della Comunità Internazionale, la Corea del Nord vede nelle sanzioni, aggirandole, una opportunità per uscire dal suo isolamento, e la Cina, che vede nelle sanzioni un ulteriore passo verso la sua leaderschip in Asia a scapito proprio della Russia.

La Turchia, la Bielorussia ed il Kasachistan sono i principali paesi che aiutano la Russia ad aggirare le sanzioni europee. Vi sono altri paesi, tra cui la Siria, L’Iraq, l’Iran, l’Egitto, il Pakistan e l’India che in misura minore e meno appariscente sono disposti ad aiutare in modo indiretto la Russia.

La Svizzera è il paese che ospita il sistema centrale di pagamenti internazionali SWIFT ed anche il luogo di connessione economica finanziaria principale per la Federazione Russia.

La Cina è il maggior beneficiario delle importazioni di di petrolio e gas naturale russo, a cui va la maggior parte della produzione degli idrocarburi russi prodotti nella Russia asiatica.

La Carta mostra anche i principali strumenti antisanzioni

sabato 10 febbraio 2024

Eurasia


 Fonte  Limes, Rivista Italiana di Geopolitica, E. Boria, Le Carte, 3 /2023