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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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lunedì 30 gennaio 2012

Ib Arabia Saudita

LA SUCCESSIONE AL TRONO

La creazione del Consiglio, voluto da Re Abdullah nel 2006, incaricato di selezionare i futuri sovrani e principi ereditari (“Allegiance Council)”, ha aperto nuovi scenari in tema di successione al trono. La Casa Al Saud si è sempre distinta per aver saputo mantenere uniti i diversi rami della famiglia nel comune scopo di governare in stabilità il Paese. Sebbene infatti molti membri non abbiano un ruolo diretto nel governo, il loro consenso e supporto sono cruciali nel decisionmaking process. L’8 ottobre 2007 il Re ha emanato il decreto reale di attuazione del provvedimento emesso nell’ottobre 2006, il quale istituisce una Commissione incaricata di selezionare i futuri Re e Principi Ereditari. Questa Commissione è composta da 35 membri e tra questi i figli del fondatore del Regno Re Abdulaziz e, in prospettiva, dai loro discendenti maschi. Con questo sistema la scelta del Re e del suo Principe Ereditario è vincolata dall’approvazione della Commissione. Gli aspetti più rilevanti di questo provvedimento riguardano l’eventualità in cui il Re o il Principe Ereditario od entrambi siano malati gravemente. Se si verificasse tale circostanza un’apposita commissione medica sarebbe incaricata di redigere un rapporto circa le loro condizioni di salute. Nel caso in cui dal rapporto risultasse l’incapacità di entrambi a ricoprire il proprio ruolo, un Consiglio transitorio composto da cinque membri si occuperebbe della gestione temporanea degli affari di Stato fino alla nomina di un nuovo Re e di un nuovo Principe Ereditario. Negli articoli del decreto non si accenna alla possibilità di una successione in favore della terza generazione.


Lo scorso 27 marzo Re Abdullah ha nominato il Ministro degli Interni, Principe Naif bin Abdulaziz, Secondo Vice Premier. Si tratta di una decisione fondamentale per i delicati equilibri interni della Casa Reale. Il Principe Naif occupa ora il secondo posto in linea di successione al trono ed il primo per il ruolo di Principe Reggente. Il posto di “numero tre” del Regno era rimasto vacante sin dalla scomparsa del Re Fahd nel 2005, dato che al momento della propria ascesa Re Abdullah aveva nominato solamente la figura del Principe Reggente, il Ministro della Difesa Principe Sultan bin Abdulaziz. Questa importante scelta si è resa indispensabile a seguito di alcune contingenze: da una parte il peggioramento delle condizioni di salute del Principe Sultan, dall’altra l’imminente partenza del Re Abdullah per il G20 di Londra. Il Re ha peraltro dovuto “fare i conti” con il grande potere effettivo di Naif, Ministro degli Interni da trent’anni, con un forte controllo sulla forze di sicurezza, sui servizi d’informazione e grande protagonista della lotta al terrorismo. Nominando Naif Secondo Vice Premier Re Abdullah ha voluto riconoscere l’importanza del “clan dei Sudairi”, ovvero il nucleo più influente dei discendenti di Re Abdulaziz. Si tratta dei 7 figli maschi della stessa sposa di Abdulaziz tra i quali si annoverano, oltre a Naif, anche Re Fahd (scomparso nell’agosto del 2005), il Principe Ereditario Sultan ed il Governatore di Riad, Salman, ma non Re Abdullah il quale aspira ovviamente a fare da mediatore tra le varie componenti della dinastia in competizione tra loro.

Gli scenari che si potrebbero delineare in merito alla successione sono i seguenti:

• Nell’ipotesi che il Principe Ereditario Sultan muoia prima di Re Abdullah senza dubbio il Ministro degli Interni Naif diverrebbe a sua volta Principe Ereditario.

• Se Abdullah morisse mentre Sultan è ancora in vita , a meno che un gruppo di medici esperti nominati dalla Commissione di Fedeltà ritenga che Sultan non è sufficientemente in salute per diventare Re, allora il Principe Sultan diventerebbe il futuro Re e il Principe Naif sarebbe nominato Principe Ereditario.

• Se Re Abdullah e il Principe Sultan avessero entrambi seri problemi di salute, teoricamente la Commissione di Fedeltà dovrebbe nominare 5 membri incaricati di governare temporaneamente il Paese. Nel frattempo la Commissione dovrebbe, in breve tempo, scegliere il candidato al trono.

• Per evitare di dover rideterminare la linea di successione ogni 2/3 anni, alcuni dei fratelli più anziani hanno abbandonato le loro pretese di successione per dare un’opportunità a qualcuno più giovane. In questo caso il candidato favorito sarebbe il più giovane dei figli di Re Abdulaziz, Salman, di 73 anni, con una grande esperienza come Governatore della Provincia di Riad, un’ottima reputazione nonchè appartenente al clan dei Sudairi.

L’ipotesi del “salto generazionale” e quindi del passaggio ai nipoti di Abdulaziz è al momento improbabile ma non al punto da potersi totalmente escludere. In gioco ci sono numerosi discendenti dei rami più potenti della famiglia (Principe Saud per gli Al Faisal, Principe Al Waaleed per i bin Talal, Principe Mohammed per i bin Fahd, Principe Bandar per i bin Sultan, etc…) ed i relativi gruppi di interesse (es. Guardia Nazionale per i figli di Re Abdullah, elementi conservatori e religiosi per i figli di Naif, etc…). Dal momento che il Regno conosce una lunga tradizione di avvicendamento al trono in senso orizzontale e attribuendo grande importanza all’età, è verosimile che eventuali tentativi di modificazione di questo assetto potrebbe mettere a repentaglio la stabilità del Paese.

Si ritiene opportuno segnalare alcune indiscrezioni secondo le quali alla fine dello scorso luglio sarebbe stata sventato un “colpo di mano” contro Re Abdullah. L’ispiratore principale sarebbe stato il Principe Bandar bin Sultan, figlio del Ministro della Difesa e Principe Ereditario Sultan, Segretario Generale del Consiglio di Sicurezza nazionale nonché ex Ambasciatore a Washington. Al momento dell’ascesa al trono di Abdullah il conferimento di poteri eccezionali a Bandar aveva suggellato il riavvicinamento di Abdullah al fratellastro Sultan e quindi la rottura del fronte dei “Sudairi Seven”. I deludenti risultati raggiunti da Bandar hanno determinato una presa di distanze del Re Abdullah e la recente nomina del Principe Naif bin Abdulaziz a Secondo Vice Primo Ministro potrebbe essere interpretata come un cambiamento di alleanze da parte del Sovrano; di qui il dissenso di Bandar che avrebbe dunque deciso di passare all’azione. L’unico dato certo ad oggi è la scomparsa dalla scena, da molti mesi, del Principe Bandar.

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