Asia

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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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giovedì 20 aprile 2023

Myanmar Il potere dei militari La Guerriglia etnica

 


Per un quadro completo della situazione in Myanmar  è interessante prendere nota dell'articolo di Jonatham Head  della BBC NEW, dal titolo "Il Paese che bombarda se stesso". La guerra dimenticata in Myanmr  pubblicato su:

AA.AA. Guerre 10 conflitti che stanno decidendo gli equilibri del mondo, Milano, BURU, ed. Internazionale, 2023, pag 223 e seg,

In questo articolo è messo in rilevo il significato della guerriglia in corso delle opposizioni democratiche che hanno dato alle loro azioni un forte connotato etnico. Il potere ha risposto con un inusuale metodo di combattimento, ovvero impiegato in larga scala l'aviazione, soprattutto gli elicotteri M35 di fabbricazione russa, vere corazzate volanti. 

Il sostegno ai militari birmani da parte della Cina ma sopratutto della Russia è di tutto rilievo. In questo momento la Cina, secondo l'articolo, ha fornito 7 JF-17/b, 6 FTC2000g, 12 k-8 consegnati ed altri 50 in consegna

La Russia ha fornito 2 SU-30 e 4 in consegna., 26 MIG 29 tutti consegnati, 18 Yak. Tutta russa la componente elicotteristica con la consegna di 30 MI-a-17 ed 11 MI. 35

L'impiego della aviazione contro la guerriglia ha attirato alla Forze Armate birmane inizi di procedimenti di crimini contro l'umanità e crimini di guerra che sono tuttora in corso

MC.



Aggiornamento tesi

venerdì 31 marzo 2023

La guerriglia etnica in Myanmar

 



Dal2021 è in corso nel paese asiatico una contrapposizione tra i militari al potere e il fronte democratico di opposizione, I dati generali di questa guerra sono i seguenti

1.300.000 sfollati secondo i dati delle Nazione UNite, mentre le vittime civili ammontano almeno a circa 3000

Gli scontri armati in questi ultimi due anni sono stati 6100 ed i Caduti in questi scontri sono circa 3000

La situazione creatasi ha determinato una crisi economica che fa rileva il dato che 17.600.000 di persone, un terzo della popolazione della Birmania ha bisogno di assistenza umanitaria

La tattica usata dalle Forze Armate per conbattere la guerriglia ha fatto si che nell'arco di tempo considerato 2021-2023  58.000 abitazioni sono state rese al suolo per combattere i guerriglieri e le comunità che li appoggiano

Alla data odierna 17460 persone sono attualmente in carcere perchè oppositori del regime


FONTE   AAA. Guerre 10 conflitti che stanno decidendo gli equilibri del mondo, MIlano, BURU, ed. Internazionale, 2023

domenica 19 marzo 2023

Il nome Birmania.

 

Nel 1989  giunti al potere all'indomani di profonde divisioni ella società birmana cambiarono il nome del paese da BIRMANIA in MYANMAR e il nome della capitale RANGOON in quello di Yangon.. Da quella data i Militari sono al centro della politica del paese dando vita a contrasti che hanno gettato il Myanmr uno stato di perenne guerriglia e divisioni

venerdì 10 marzo 2023

martedì 28 febbraio 2023

PARRESIA, OVVERO “DIRE IL VERO”

 


Ten. Cpl Art. Pe. Sergio  Benedetto  Sabetta

 

            Nell’attuale fase storica dove dalla globalizzazione informe dei principi e valori schiacciati sull’unico valore economico si è passati ad una conflittualità globale nella ricerca di una nuova suddivisione di aree di influenza e rideterminazione di scale di potere a valori, nasce la necessità della cura del sé quale conoscenza dell’Io premessa per una ricerca di autonomia dalla globalizzazione desertificante (Habermas).

            La libertà di ricerca o di pensiero è nel mondo occidentale di fatto direzionata dalla logica di mercato, se non nella ricerca, a posteriore nella sua divulgazione da parte dei media secondo tesi di parte, ma anche i progetti culturali e il finanziamento che ne consegue vengono ad influire, in molti casi anche secondo criteri ideologici.

            Già i Greci individuarono due tipi di verità, innanzitutto il Logos, ossia la verità nel pubblico, e successivamente attraverso l’insegnamento di Socrate il Bios, la verità nel privato ovvero la conoscenza del “sé”.

            Tuttavia, come in tutto l’agire umano, vi è una possibile doppia lettura, la parresia o libertà di parola può in democrazia essere pervertita in una forma di “demagogia”, se non “insolenza”.

            Nel mondo greco l’accesso alla verità risiede nel possesso delle qualità morali e nel dovere comunicare la verità, nell’età moderna in Cartesio vi è il dubbio e la verità risiede nella sua evidenza, dove opinione e verità coincidono.

            La verità non risiede per il “parresiastes” nel discorso lungo e retorico,   bensì nel dialogo aperto, questo tuttavia comporta nel dire la verità un rischio o pericolo nell’irritare l’interlocutore, la parresia è quindi legata al coraggio nell’essere esercitata dal “basso” verso  “l’alto”, ovvero del potere di “uno” o della “maggioranza”, essendo la “parresia democratica” differente dalla “parresia monarchica”, dove vi è un dovere da parte del consigliere del sovrano di dire la verità.

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Per Platone il pericolo della parresia risiede non tanto nella presa di potere da parte di un demagogo, bensì nella mancanza di uno stile di vita comune, ossia di alcuni valori di vita fondamentali da condividere, che creano unità.

            Se la libertà di dire (logos) corrisponde alla libertà di fare (bios), questa per Demostene non è solo un diritto o privilegio ma risulta nei fatti essere una attitudine personale, che in Aristotele diviene una qualità etico-morale.

            La parresia, quale verità, si pone anche nel rapporto tra logos (discorso) e nomos (legge), in cui Platone individua la parresia politica nel rapporto “logos, verità, nomos”, mentre la parresia etica risiede nel rapporto “logos, verità, bios”, òa parresia deve quindi superare il puro concetto per diventare una pratica.

            Mentre Plutarco pone il problema dell’autoinganno, Socrate quello della conoscenza di se stessi, entrambi legati alla risolutezza nei propositi, passando dal dire la verità agli altri al dire la verità a se stessi, temi tra loro legati.

            Noi siamo gli adulatori di noi stessi” (89, M.Foucault), per questo abbiamo bisogno  del “parresiastes”, ma chi può essere questi se non colui che  è in un rapporto armonico tra le parole (logoi) e le sue azioni (erga), solo in questa possibilità di resoconto vi è la conferma del ruolo di esaminatore (basanos) della vita altrui, superando la distanza tra discorso e pensiero propria dei sofisti.

            Nascono due interrogativi, come stabilire se un’affermazione è vera, qual è l’importanza di dire la verità e di conoscere la verità, sia per l’individuo che per la società.

            Diogene dice ad Alessandro “ So che sei stato offeso e so anche che sei libero. Tu hai sia la capacità che la legittimazione giuridica per uccidermi. Ma sarai abbastanza coraggioso da ascoltare dalla mia bocca la verità, o sei così codardo da dovermi uccidere?”. “Ebbene, puoi uccidermi, ma se lo fai nessun altro ti dirà la verità”. (85, M. Foucault)

 

 

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BIBLIOGRAFIA

·       AA.VV., Vero o falso. L’uso politico della storia, a cura di Marina Caffiero e M. Micaela Procaccia, Donzelli Ed. 2008;

·       Foucault M., Discorso e verità nella Grecia antica, Donzelli Ed. 2005;

·       Hadot P., Esercizi spirituali e filosofia antica, Einaudi 1988;

·       Jaeger W., Paideia. La formazione dell’uomo greco, La Nuova Italia, 1978.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 10 febbraio 2023

Nicolò Paganelli La protezione degli assetti Cili e Militari in Zone di Rischio Insorgenza Area Taiikikistan - Uzbekistan

 


“LA PROTEZIONE DEGLI ASSETTI CIVILI E MILITARI IN ZONE A RISCHIO INSORGENZA: AREA TAJIKISTAN – UZBEKISTAN”

 

Il Tagikistan ha una Storia antica: dal 600 a.C. Imperi e Califfati si succedettero con Kamboja, Achemenidi, Ellenici, Arabi, Mongoli, Turchi, Persiani/Bukhara. Da Provincia russa a RSS Tagika dopo la Rivoluzione del 1917; con la resistenza dei ribelli islamici (Basmachi), nel '29 il Paese viene riconosciuto dall'URSS. Le città Bukhara e Samarcanda (antiche capitali culturali iraniche in Asia Centrale) furono spostate fuori Tagikistan dall'amministrazione sovietica, in RSS Uzbeka, e Dušanbe divenne Capitale tagika. Movimenti legati al Sufismo attuarono la resistenza culturale del Paese, creando nel '70 il Partito Islamico della Rinascita con ribellioni e disordini fino all'uscita del Tagikistan dall'URSS (1991). La Guerra Civile tra islamici e democratici risultò in: devastazione del Paese, pulizia etnica controversa, 100.000 morti, 1,2 milioni di profughi. Nel '97 il Pres. Emomali Rahmon (dal 1994) firma con l'Opposizione il Cessate il Fuoco. Nel 1999 si ebbero elezioni pacifiche ma segnalate ingiuste dagli oppositori e Rahmon venne rieletto. Dopo l'11/09/2011 truppe di USA, India e Francia giunsero nel Paese, e fino all'estate 2005 truppe russe difesero il confine con l'Afghanistan. Situato in Asia Centrale, senza sbocchi sul mare, confina a N con Kirghizistan, a S con Afghanistan, a E con Cina e a O con Uzbekistan. Dati: sup. tot. 142.600 kmq, capitale Dušanbe, pop. tot. 9.126.600 ab. (2018), dens. 64 ab/kmq, lingua Tagico (uff.), Russo, Uzbeco; relig. Islam (magg.), Cristiani, Ebrei, Zoroastriani, altre/atei. Più del 90% montuoso, il Paese ha le vette più alte dell'Asia Centrale (Picco Ismail Samani 7495 m). A SO e NO vi sono aree pianeggianti. Nel 2011 il Paese cede 1000 kmq di terra tagika alla Cina. Il Tagikistan appartiene all'antica regione Transoxiana, delimitata dai grandi fiumi Amudar'ja e Syrdar'ja. Il clima del Paese è in generale continentale (alpino in quota) con grandi escursioni termiche, poche piogge (a ovest) e inverni miti. Il Paese ha 4 Province: Dushanbe (Capitale), Suğd, Chatlon, Gorno-Badachshan (aut.), divise nei Distretti Chujand, Dushanbe, Bochtar, Choruğ. Etnie: Tagiki, Uzbeki, Kirghisi, Russi, Turkmeni, Arabi/Tatari, Yagnobi/altri. Il diffuso allevamento compensa la poca terra coltivabile (cotone). Le risorse minerarie sono tante e, nonostante l'industria poco sviluppata, il potenziale idroelettrico è alto (4 grandi dighe). Vitali le rimesse di emigrati in Russia. Cina e Russia stanno consolidando la loro presenza militare nel Paese. Nonostante lo sviluppo positivo del Paese dopo la Guerra Civile 1992-1997, è sempre probabile un rapido peggioramento della sicurezza, con tensioni economiche e criticità. Le Autorità, per possibili attentati terroristici, vietano viaggi in alcune zone. La situazione pare calma e fluida: massima cautela però, specie fuori dalla Capitale in zone frontaliere e isolate, poiché il rischio terrorismo è elevato e vi sono numerosi arresti di sospettati appartenenti a cellule estremiste islamiche. La crisi economica e il rientro di emigrati aumentano l'insicurezza generale (aggressioni a Polizia Locale a Dušanbe/dintorni). Rari i reati contro stranieri. Zone pericolose: confine col Kirghizistan (guerriglia interetnica), Provincia Aut. Kuhistoni-Badakhshon (traffici illegali/scontri/aree minate/ordigni inesplosi), confine con Afghanistan (infiltrazioni di terroristi), confine con Uzbekistan (scontri interetnici/mine anti-uomo); criminalità e microcriminalità sono in leggero aumento (Dušanbe). Le Autorità consigliano di rafforzare le misure di sicurezza aziendale. Vigono disposizioni giuridiche particolari (divieto fotografia, ecc.). Il Paese è in una zona sismica attiva, è soggetto a inondazioni (piogge abbondanti), valanghe, colate fangose, caduta massi/frane, isolando località per giorni. Le strutture mediche non soddisfano gli standard: attrezzature sanitarie inadeguate, molti farmaci irreperibili, igiene carente. Malattie/ferite serie necessitano cure fuori Stato. Diffusa la malaria.

 

L'Uzbekistan è uno dei più antichi territori abitati da 40-50 mila anni fa, origine dei popoli indoeuropei. La sua lunga Storia ha visto grandi migrazioni, ascese e cadute di imperi e dinastie, invasioni, guerre, Califfati ed Emiri, producendo grandi cambiamenti nella costituzione etnica. Il Paese lo stesso percorso del Tagikistan con Samanidi Persiani, Karakhanidi, Turchi Selgiuchidi, Impero Corasmio, Mongoli e Turco-Mongoli (Gengis Khan), Impero Timuride (Tamerlano). Con gli Arabi, Samarcanda è il primo centro musulmano di produzione cartacea. Dal 1813 il Paese fu centro del Grande Gioco tra Inglesi e Russi, finito con la Convenzione Anglo-Russa (1907). Nel 1916 gli Uzbeki si ribellano ai Russi, ma l'annessione all'Impero creò buone relazioni socio-culturali, scambi commerciali, trasporti ferroviari, istruzione, industria e veloce sviluppo economico. Nel '24 i Russi creano la RSS Uzbeka includendo il Turkestan (in parte) e le Repubbliche Bukhara e Khorezm (ex-Khanati). Nel '29 la RSS Tagika uscì dall'Uzbekistan. Il Paese ebbe una forte russificazione col trasferimento di gente e industrie pesanti. Nel 1989 scoppiano scontri interetnici (Pogrom) nella Valle Fergana contro i Turchi-Mescheti (georgiani), che fuggono. Il Paese è indipendente dal 31/08/1991 (01/09/91). Dal '91 al 2016 il Pres. Islom Kamirov (1990-1991 Pres. RSS Uzbeka) vietò i partiti oppositori e represse l'Islam, controllando e censurando i media ed attuò misure di antiterrorismo supportando gli USA nel 2001 con basi per operazioni in Afghanistan, ottenendo aiuti strategici-economici. Ritornato pro-Russia nel 2005, ha tensioni con i vicini Stan per la leadership nell'area. Morto Kamirov (2016) sale il Pres. Šavkat Mirzijaev con cambiamenti politici. Situato in Asia Centrale, senza sbocchi sul mare, confina a N e NO con Kazakistan, a S con Afghanistan e a SO con Turkmenistan, a E e SE con Kirghizistan-Tagikistan. A O c'è la Rep. Aut. del Karakalpakstan. Dati: sup. tot. 444.103 kmq; capitale Taškent (città indip.); pop. tot. 33.905.242 ab. (2020), dens. 76,35 ab/kmq; lingua Uzbeco (uff.), Russo, Tagico; relig. Islam (magg.), Cristiani Ortodossi, atei/altri. Il territorio è 4/5 desertico al centro con a E i monti Tian Shan e a NO il Lago d'Aral (era uno dei più grandi al mondo) e gli antichi Sir-Darya e Amu-Darya. Qui il clima continentale ha lunghe estati calde e freddi inverni. La flora è quella tipica desertica. Si hanno la Rep. Autonoma Karakalpakstan e 12 Regioni: Andijan, Bukhara, Jizzax, Fergana, Kashkarsaya, Khorezm, Namangan, Navoiy, Samarcanda, Sirdaryo, Surxondaryo, Taškent. Etnie: Uzbeki, Tagiki, Kazaki, Russi, Caracalpaki, Kirghisi, Coreani, Tatari, Turkmeni, Ucraini, altri. Nel 2017-2018 Mirzijaev fece riforme per favorire investimenti esteri e la libera economia. Il cotone è la coltura principale, oltre pomodori, ortaggi, frumento, frutta. Nota la pregiata pecora Karakul turkmena, una delle più antiche (Babilonesi XV a.C.). Il suolo è ricco di gas, petrolio, uranio, lignite e tanti metalli lavorati nelle industrie pesanti. Oggi il Paese è stabile grazie alle politiche di Kamirov; Mirzijaev si aprì democraticamente aspirando alla guida dei 5 Stan assieme a Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan verso un'economia comune per rapportarsi a UE-USA, compensando influenze di Cina-Russia; tutti attraversati da rotte della Belt & Road Initiative (mega-progetto di Xi Jinping nel 2013 per logistica Europa-Asia), mentre Russia, Azerbagian, Kazakhstan, Iran e Turkmenistan (20 anni di trattative) si dividono Mar Caspio e risorse, impedendo presenze militari estere. Oggi il Paese è lo Stan più popoloso e il suo Governo è modello per gli altri. Sono possibili tensioni politiche e il rischio terrorismo è alto dato l'instabile Afghanistan. Al confine col Kirghizistan si hanno scontri tra etnie. Taškent, Samarcanda, Khiva, Nukus e Bukhara sono sicure e unità speciali di Polizia Locale (Safe Tourism Units) assistono i turisti. Presenti Movim. Islamico dell'Uzbekistan e Akramia. Campi minati non segnati/mine anti-uomo piazzate sulle frontiere con Afghanistan/Tagikistan/Kirghizistan. Probabili bersagli: strutture militari/civili, personale FF.AA., strade, ambasciate estere, ecc.; consigliate misure di sicurezza aziendale rafforzate. Vi è attività sismica frequente, il tempo muta rapidamente isolando le località. A Taškent il livello delle strutture sanitarie è discreto, fuori è sotto la media europea, ma aumentano quelle private estere; negli anni si è progredito nella prevenzione/contrasto di malattie infettive.

 

Dopo tutte le analisi nascono così Riflessioni e Valutazioni per Scenari Futuri.

In Tagikistan è fondamentale proteggere e sorvegliare i confini per impedire infiltrazioni di terroristi/guerriglieri da Paesi vicini. Ciò contribuisce a ridurre la minaccia terroristica, traffici illeciti transfrontalieri di soggetti terzi legati a ribelli/criminali, oltre a controllare maggiormente viavai di gente da/per il Paese. Le infrastrutture sono vitali per lo Stato: bisogna provvedere a rinforzarne la sicurezza per continuare la loro funzione in ottime condizioni. La sanità pubblica dovrebbe essere migliorata da ogni punto di vista, rispettando standard minimi per apparecchiature e qualità igienico-sanitaria del servizio, così da non dover per forza evacuare all'estero per curare malattie/ferite gravi, incrementando le strutture sanitarie in tutto lo Stato, anche in zone isolate e remote. È bene riparare/migliorare periodicamente l'assetto stradale su tutto il territorio nazionale e potenziare i collegamenti radio-telefonici/logistici con ogni località, oltre a pattugliamenti continui di FF.AA. per controllare la presenza di IED sopra/sotto il manto stradale. Va incentivata la stabilità economico-securitaria, aprendo collaborazioni con investitori di altri Paesi diversi da Russia/Cina. Se le Istituzioni di Governo funzionano bene e la situazione si considera sicura, si attirano aziende straniere nel Paese e ciò fa girare l'economia con turismo e flussi commerciali. Con l'elevato pericolo sui confini nazionali, bisogna potenziare l'organico delle FF.AA. a fronte di qualsiasi eventuale minaccia esterna/interna, assicurando stabilità e sicurezza permanenti su tutto il territorio. Si raccomanda di tenere sempre operative FF.AA./Polizia locale nel pattugliare e mettere in sicurezza i vari centri abitati (rurali/grandi città), non invasivamente nella vita quotidiana, per creare più consapevolezza che il Governo tiene alla sua gente e può proteggerla. Un Paese sicuro dove lavorare e vivere più tranquillamente dà la possibilità di un futuro migliore e riduce l'uscita dei cittadini in cerca di fortuna all'estero.

In Uzbekistan sarebbe ottimo se l'area economica comune dei 5 Stan divenisse anche cooperazione militare garantendo sicurezza e stabilità in tutta la Regione, contrastando terrorismo e crimine con operazioni congiunte (ogni Paese però ha interessi nazionali diversi). Per la mancanza di sicurezza fuori dalle grandi città e in aree rurali è bene sorvegliare e pattugliare di continuo il territorio per prevenire e contrastare eventuali attacchi a civili, ripulire le strade da IED e bonificare campi minati. Bisogna difendere le infrastrutture del Paese per assicurare funzioni ottimali di Governo e mantenere la stabilità socio-economica già traballante. È vitale migliorare la sanità statale, almeno secondo standard minimi internazionali, da non dover evacuare per malattie/ferite gravi, aumentando strutture in tutto il Paese.

Questi Paesi riescono ad avere un Esercito coeso e unito? Tagikistan e Uzbekistan hanno eserciti ereditati dalla vecchia Armata Rossa, con una consistenza robusta e compatta.

giovedì 19 gennaio 2023

Lo strongolamento della Cina


 Fonte: LIMES, Rivista italiana di geopolitica, N. 12/2022.

 La carta mostra l'arco di tensione tra la Cina e gli Stati Uniti, In azzurro Paesi pro Stati Uniti, in Rosso chiaro Paesi pro Cina In verdi trattato con linee oblique Paesi equidistanti, mentre la Corea del Nord che rappresenta una minaccia latente.


venerdì 13 gennaio 2023

INFOCESVAM BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

INFOCESVAM

BOLLETINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO IX, 35/36, N. 6, Novembre – Dicembre 2022, 1 gennaio 2023

IX/6/626 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 626 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente  dedicato alla indicazione dei blog attivati come complemento della piattaforma www.cesvam.org

IX/6/627 – Il volume “Il Quadro di Battaglia del Regio Esercito Italiano – 10 giugno 1940 a cura di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio è stato pubblicato. Progetto “Ordinamenti”. Il volume è disponibile presso la segreteria dell’Istituto.                                                                                                   

IX/6/628 Il Volume dedicato alla storia delle compagnie telegrafiste nella Prima Guerra Mondiale di Monica Apostoli è giunto alla fase del manoscritto 4. Avuto il visto del Collegio dei redattori è stato proposto alla Presidenza della Associazione Nazionale Trasmettitori per una pubblicazione congiunta. A metà gennaio 2023 riunione per le decisioni operative.

IX/6/629 Il blog www.atlantestrategico.blogspot.com riporta il quadro di insieme dei maggiori fatti geopolitici del momento attraverso carte esplicative. Utile per l’aggiornamento dei dati di situazione riguardante i maggiori problemi. Attivi i limk di riferimento per l’approfondimento dei temi proposti.

IX/6/630. Dal 15 gennaio 2023 l’Università “N Cusano” riprende appieno in presenza le sue attività sospese per via della esigenza sanitaria. Il ricevimento studenti sarà quindi anche in presenza per coloro che gravitano su Roma, fermo restanti le modalità seguite fino ad ora. Info  www.unicusano.it/master

IX/6/631 Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Il Dott. Roberto Orioli ha predisposto il programma base per la alimetazione con l’iscrizione dei decorati; attivato il collegamento con l’Archivio Digitale in essere.

IX/6/632 Il blog www.guerradiliberazionelastoria.blogspot.com riporta dati ed indicazioni riguardante elementi di aggiornamento del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943-1945. Indicazioni in merito sono riportati in merito al Volume dedicato agli Indici ed ai Percorsi di Ricerca

IX/6/633 Il volume dedicato alla Prigionia in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale  a raggiunto la realizzazione del manoscritto n. 2 Una sessione di ricerca è stata svolta il 13 e il 14 dicembre sia presso l’Archivio di Stato di Roma sia presso l’Ufficio Storico dell’Esercito a Via Lepanto dal Direttore, e dal  Dott. Giovanni Riccardo Baldelli.

IX/6/634. Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Indetta una riunione il 10 gennaio 2023 per l’attivazione delle modalità di alimetazione. Saranno Presenti il Direttore del CESVAM, il Dott. Orioli e la dott. Chiara Mastrantonio per la prima azione di tutoraggio.

IX/6/635 E’ uscito il n. 4 del 2022 Anno LXXXIII, Supplemento XXVII, Ottobre – Dicembre 2022, 27° della Rivista, di “QUADERNI” . Eventuali copie possono essere richieste alla segreteria (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

IX/6/636 Il blog www.prigioniadiguerra.blogspot.com riporta gli aggiornamenti del Dizionario minimo della Grande Guerra. Inoltre indicazioni sui volumi dedicati alle “Riflessioni sulla Grande Guerra” N. 13, n.14, n.15 della Collana I Libri del Nastro Azzurro

IX/6/637 Il blog www.uniformologia.blogspot.com riporta indicazioni sul costume  militare recente; in particolare riporta le uniformi della ex URSS  e dei Paesi del Patti di Varsavia. Inoltre tavole sinottiche dei gradi e distintivi e decorazioni degli eserciti dei paesi citati. Base per eventuali tesi di laurea riguardanti la Unione Sovietica e  il suo potere militare.

IX/6/638 Glossario 1945 per il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945. Alla data del 31 ha raggiunto e oltrepassato i 1000 previsti. Attualmente è alla revisione degli Autori. Contattata la Casa Editrice per la edizione a Stampa prevista per la metà del mese di Gennaio 2023.

IX/6/639 Il blog www.internamentoereticolati.blogspot.com riporta gli aggiornamenti sulla ricerca dedicata l’Internamento in Germania dal 1943 al 1945. Documenti per sostenere la tesi del III Fronte della Guerra di Liberazione. Sono state lette indicazioni che gli internati in Germania non fecero parte della Guerra di Liberazione. La prima domanda da porre a questa tesi è: alloca chi sono?.

IX/6/640 Target di Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI2 con l’inserimento di tutte le copertine della Rivista uscite fino al dicembre 2022

IX/6/641 La Rivista “QUADERNI ON LINE” ha avuto nel 2022 26036 lettori/accessi con una media di circa  2200 lettori/accessi con punto di oltre 3000 nei mesi più attivi.

IX/6/642  Il blog www.storiamilitare.blogspot.com riporta le tracce di tesi per il Master in Storia Militare Contemporanea  per la IV Edizione, Anno Accademico 2021

IX/6/643– Compendio 1945 del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione è arrivato al manoscritto n. 5 E’ predisposta la stampa presso la Casa editrice per la fine del gennaio 2023

IX/6/644. Nel n. 6 del 2022 del Periodo dell’Istituto nella IV di Copertina sono state pubblicate le Copertine dei Volumi 13, 14,15 su “Riflessioni sulla Grande Guerra” che completano il Dizionario Minimo della Grande Guerra

IX/6/645 -  Ricerca materiali ed iconografia del Nastro Azzurro. Approntato un piano di ricerca delle Medaglie e delle Produzioni dell’Istituto al fine di acquisire documentazione per i Libri del Centenario in fase di approntamento.

IX/6/646  Il blog www.studentiecultori.blogspot.com riporta indicazioni sulle modalità didattiche della frequenta dei master. In particolare indicazioni  sullo stato di apprendimento dei testi preposti tramite test facoltativi.

IX/6/647. Il blog “Atlanteitalia.blogspot.com raccoglie le note sulla situazione italiana attraverso le carte. Attualmente dei blog geografici è il meno frequentato, forse per via del mancato aggancio ai motori di ricerca.

IX/6/648 Target di Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI ON LINE con l’inserimento di tutti Indici fino al Dicembre 2022. Attualmente sono riportati gli indici fino al n. 55 riferito al Luglio 2020.

IX/6/649.  Il blog www.atlanteuropa.blogspot.com raccoglie le note di aggiornamento delle sinossi del Master di Politica Militare Comparata in relazione agli eventi sul confine orientale europeo e le sue conseguenze, soprattutto sul piano energetico e sull’equilibrio delle forze

IX/6/650 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 marzo 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

venerdì 9 dicembre 2022

Nicolò Paganelli Analisi parametrale Turkmenistan

 Il Turkmenistan è situato in Asia Centrale e confina con Kazakistan e Uzbekistan a N, Afghanistan a SE, Iran a S ed è bagnato dal Mar Caspio a O; il Paese ha una superficie totale di 491.210 kmq di cui le foreste occupano 41.270 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Turkmenistan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Dalle analisi effettuate, il Turkmenistan non è stato, e non lo è attualmente, coinvolto in un conflitto apertamente dichiarato con nessun Stato estero. Dei Paesi limitrofi nessuno è attualmente in conflitto aperto con altri. L'Iran non è attualmente in guerra con nessuno, nonostante i problemi con USA e Israele riguardo la ricerca nucleare e varie formazioni militari e paramilitari (sostenute e finanziate dal Governo iraniano), anche terroristiche, operanti in Siria, Iraq e Libano. L'Uzbekistan non è attualmente in guerra con nessuno, però si verificano frequenti scontri alle frontiere uzbeko-tagike.

In base ai dati e alle informazioni raccolte e analizzate si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di sviluppo, in cui le Capacità dello Stato sono abbastanza forti, indicando che il Paese è in un “circolo virtuoso”, ossia il rafforzamento di capacità e resistenza dello Stato.

In conclusione, il Turkmenistan attualmente è in una condizione di sviluppo (in positivo) in relazione a situazioni conflittuali nell'area.


mercoledì 30 novembre 2022

CIna. WEi Fenghe. MInistro della Difesa.


 Il Generale Wei Fenghe , ministro della Difesa della Repubblica Popolare Cinese ed ex comandante delle forze missilistiche dell'Esercito Popolare di Liberazione Cinese.

Uno specialista delle forze missilistiche a capo della difesa cinese sottolinea  l'importanza data nella strategia cinese alle forze missilistiche e quindi nucleari.

sabato 19 novembre 2022

mercoledì 9 novembre 2022

Nicolò Paganelli Analisi Parametrale Giugno 2022 PAKISTAN

 

Il Pakistan è situato in Asia Meridionale e confina con Cina a NE, India a E-SE, Iran a SO, Afghanistan a NO ed è bagnato a S dal Mare Arabico; il Paese ha una superficie totale di 796.096 kmq di cui le foreste occupano 37.259 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Pakistan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Dalle analisi effettuate, il Pakistan è in stato di conflitto permanente dal 1947 ad oggi con la vicina India per i territori del Kashmir stimando oltre 45.000 morti totali (stima 2020, fonte Center for Systemic Peace), la Cina si defilò nel '63 dopo la firma dell'accordo sui confini sino-pakistani; nel 2019 si era arrivato a dichiarare “regione a statuto speciale” di Jammu e Kashmir, ma l'India non riconobbe la nuova designazione e si riaccesero i combattimenti. L'aumentare delle tensioni tra Pakistan e India rappresenta uno dei principali rischi attuali per la sicurezza globale nell'Indo-Pacifico perché, secondo vari rapporti su situazioni conflittuali nell'area, si teme una possibile futura guerra nucleare tra i due Paesi. L'unico Paese limitrofo attualmente in aperto conflitto è l'India che, oltre a combattere col Pakistan, minacciata ai confini dalla Cina, ha ripreso le relazioni con gli USA. La Cina non è in conflitto aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con l'India per le zone di confine (Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra i due rispettivi eserciti, fa temere un prossimo conflitto tra i due Paesi. L'Iran non è attualmente in guerra con nessuno, nonostante i problemi con USA e Israele riguardo la ricerca nucleare e varie formazioni militari e paramilitari (sostenute e finanziate dal Governo iraniano), anche terroristiche, operanti in Siria, Iraq e Libano. L'Afghanistan non è in aperto conflitto con nessuno.

In base ai dati ed alle informazioni raccolte e analizzate si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano delle debolezze indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un “circolo virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.

In conclusione, il Pakistan attualmente è in una condizione stabile in relazione a situazioni conflittuali nell'area.        

lunedì 31 ottobre 2022

giovedì 20 ottobre 2022

Nicolo Paganelli Analisi parametrale Giugno 2022 TAGIKISTAN

 

Il Tagikistan è situato in Asia Centrale e, privo di sbocchi sul mare, confina con Kirghizistan a N, Cina a E, Afghanistan a S e Uzbekistan a O; il Paese ha una superficie totale di 142.600 kmq di cui le foreste occupano 4.238 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Tagikistan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Il Tajikistan non è attualmente in conflitto aperto con nessuno Stato estero, mantiene però alte tensioni col vicino Kirghizistan a causa dei numerosi scontri sul confine tra i due Paesi, uno di questi sfociato in una breve ma intensa guerra, nei giorni dal 28 aprile al 1° maggio 2021, che provoco oltre 50 morti tra militari e civili, oltre a centinaia di feriti; questo scontro benché durato poco è considerato il peggior conflitto militare transfrontaliero in Asia Centrale da molti anni, incendiato da uno stallo su un impianto di distribuzione dell'acqua, purtroppo sempre più scarsa col tempo e non sempre garantita dai due Governi ai cittadini residenti sul confine. Da lì, i due Paesi si impegnarono a demarcare i confini. Dei Paesi limitrofi nessuno è attualmente in conflitto aperto con altri Stati. Il Kirghizistan, dopo i fatti avvenuti a fine aprile 2021 col Tagikistan, non è più in conflitto con altri Stati; si verificano comunque ancora scontri interetnici e incidenti sulle frontiere. L'Uzbekistan non è in conflitto con nessuno, ma si verificano ogni tanto scontri sulle frontiere tagiko-uzbeke e kirghiso-uzbeke. La Cina non è in conflitto aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con l'India per le zone di confine (Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra i due rispettivi eserciti, fa temere un prossimo conflitto tra i due Paesi. L'Afghanistan attualmente non è in conflitto aperto con nessuno.

In base ai dati raccolti e dalle analisi effettuate si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano delle debolezze indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un “circolo virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.

In conclusione, il Tagikistan attualmente è in una condizione stabile in relazione a situazioni conflittuali nell'area.

 

domenica 9 ottobre 2022

La stampa cinese contro le ultime iniziative di Putin

 I maggiori giornali cinesi controllati dal Governo centrale hanno criticato la mobilitazione del 300 mila riservisti russi annunciata da Valdimir Putin il 21 settembre 2022. Secondo gli analisti più accreditati si tratta di una svolta sorprendente. In alcuni articoli si afferma, peraltro, che l'impiego dei riservisti non cambierà le sorti del conflitto e che il morale dei soldati russi, alla vigilia dell'inverno, è basso a causa dei pasti scarsi e delle armi obsolete. . Il capo Redattore  del Global Times, XU Hijin, quotidiano notoriamente controllato dal Partito Comunsta Cinese ha condannato fermamente la minaccia ormai sulla bocca dei responsabili russi in modo molto allarmante dell'impiego dell'arma nucleare tattica. Secondo gli analisti cinesi, l'impiego delle armi nucleari tattiche darebbe a Putin una vittoria effimera sul campo, ma rischia di mettere in gioco la pace mondiale, e quindi anche la sicurezza della Cina.

Fonte: L'Internazionale n. 1480  30 settembre 2022.

martedì 20 settembre 2022

venerdì 9 settembre 2022

Nicolò Paganelli Analisi Parametrale Giugno 2022 KIRGHIZISTAN

 

Il Kirghizistan è situato in Asia Centrale e, privo di sbocchi sul mare, confina a N con Kazakistan, con la Cina a E-SE, Tagikistan a SO, e Uzbekistan a O; il Paese ha una superficie totale di 199.945 kmq di cui le foreste occupano 13.153,8 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Kirghizistan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Il Kirghizistan non è attualmente in conflitto aperto con nessuno Stato estero, mantiene però tensioni alte col vicino Tagikistan a causa dei numerosi scontri sul confine tra i due Paesi, uno di questi sfociato in una breve ma intensa guerra, nei giorni dal 28 aprile al 1° maggio 2021, che provoco oltre 50 morti tra militari e civili, oltre a centinaia di feriti; questo scontro benché durato poco è considerato il peggior conflitto militare transfrontaliero in Asia Centrale da molti anni, incendiato da uno stallo su un impianto di distribuzione dell'acqua, purtroppo sempre più scarsa col tempo e non sempre garantita dai due Governi ai cittadini residenti sul confine. Da lì, i due Paesi si impegnarono a demarcare i confini. Il Kazakistan non è attualmente in guerra con nessuno. Il Tagikistan, dopo i fatti avvenuti a fine aprile 2021 col Kirghizistan, non è più in conflitto con altri Stati; si verificano comunque ancora scontri interetnici e incidenti sulle frontiere kirghise e uzbeke. L'Uzbekistan non è in conflitto con nessuno. La Cina non è in conflitto aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con l'India per le zone di confine (Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra i due rispettivi eserciti, fa temere un prossimo conflitto tra i due Paesi.

In base ai dati raccolti e dalle analisi effettuate si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano alcune debolezze indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un “circolo virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.

In conclusione, il Kirghizistan attualmente è in una condizione stabile in relazione a situazioni conflittuali nell'area. 

mercoledì 31 agosto 2022

sabato 20 agosto 2022

Nicolò Paganelli Analisi Parametrale Giugno 2022, Kazakistan

 

Il Kazakistan, trovandosi tra i due continenti Europa e Asia, è uno dei c.d. Paesi transcontinentali; confina a N-NO con la Russia, con Cina a E, Kirghizistan a SE, Uzbekistan a S, Turkmenistan a SO ed è bagnato dal Mar Caspio a O; il Paese ha una superficie totale di 2.724.900 kmq di cui le foreste occupano 34.546,8 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Kazakhstan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Dai dati e dalle informazioni raccolte e analizzate, il Kazakistan non è stato, e non lo è attualmente, coinvolto in un conflitto apertamente dichiarato con nessun Stato estero negli ultimi 5-10 anni. Il Paese sfrutta strategicamente la sua posizione geografica per tenere buoni rapporti internazionali con Russia, Cina e UE. Con l'instabilità afghana nel 2021, il Kazakistan si è riunito il 5-6 agosto dello stesso anno al summit organizzato ad Avaza (Turkmenistan) con Kirghizistan, Tajikistan, Turkmenistan ed Uzbekistan, per riflettere sulla sicurezza e cooperazione regionale; dall'ascesa al potere dei Talebani il Paese si è mosso subito per instaurare un dialogo con i nuovi leader afghani. Il Paese ha ottimi rapporti con la Russia, con cui collabora sulle comuni sfide per la sicurezza nell'area e cooperazione, ma intrattiene anche buone relazioni con l'UE in tema di cooperazione e commercio. Dei suoi Paesi limitrofi nessuno è in conflitto aperto con altri Stati. La Cina non è in conflitto aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con l'India per le zone di confine (Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra i due rispettivi eserciti, fa temere un prossimo conflitto tra i due Paesi. Le attività russe attualmente in corso in territorio ucraino non intendono un conflitto ufficialmente ed apertamente dichiarato, ma trattasi di operazioni militari speciali; viceversa l'Ucraina trovandosi a difendere i propri confini ha dovuto dichiarare “guerra” alla Federazione Russa. Turkmenistan e Uzbekistan non sono in conflitto aperto con nessuno. Il Kirghizistan attualmente non è in conflitto con nessuno, però mantiene alte tensioni con il vicino Tagikistan per il problema dei confini in cui si verificano ancora duri scontri tra forze kirghise e tagike.

Dalle analisi effettuate quindi si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano delle debolezze indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un “circolo virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.

In conclusione, il Kazakistan attualmente è in una condizione stabile in relazione a situazioni conflittuali nell'area.

mercoledì 10 agosto 2022

Sri Lanka. Un nuovo presidente per fronteggiare la crisi

 

di Emanuele Giordana

Ranil Wikremesinghe è da ieri il nuovo Presidente dello Sri Lanka eletto col voto dei 225 deputati che gli hanno tributato 134 voti contro i soli 82 del suo maggior rivale, Dullas Alahapperuma. Le ragioni della scelta sembrano da ricercare in una miscela di fattori ma soprattutto in due concetti: continuità, ossia conoscenza della macchina dello Stato per evitare che precipiti nel caos, e rispettabilità agli occhi degli stranieri con cui andranno negoziati i debiti per 50 miliardi di dollari dello Sri Lanka. Ma agli occhi del popolino, che ne voleva le dimissioni da Premier – gli ha incendiato la casa e occupato gli uffici – Ranil rappresenta una continuità di altro tipo. Quanto alla rispettabilità, proprio la sua appartenenza a una continuità garantita da sei mandati come Premier, la fa apparire ai più davvero discutibile. Anche perché, nominato Presidente temporaneo dall’ex capo dello Stato in fuga (rifugiatosi a Singapore), Wikremesinghe ha imposto e prolungato la stato di emergenza.

Uomo storicamente del centro destra, sostenuto dallo Sri Lanka Podujana Peramuna (Slpp) – il partito di famiglia del clan Rajapaksa – Ranil è stato ritenuto l’unico in grado di negoziare la situazione debitoria con Fmi, Bm. indiani e cinesi. Ha sbaragliato Alahapperuma, uomo dello Slpp che godeva dell’appoggio esplicito di Mahinda Rajapaksa, segnando anche una frattura nel partito di maggioranza ormai in netta crisi di identità. Il paradosso è dunque che è stato eletto da un partito con cui si è sempre scontrato anche per aver tentato due volte – invano – la corsa alla presidenza La sinistra, rappresentata dal candidato Anura Kumara Dissanayake, leader della partito ex insurrezionalista Janatha Vimukthi Peramuna, ha ricevuto solo i voti dei suoi unici tre parlamentari.

Se per lo Slpp Wikremesinghe rappresenta la possibilità di evitare una futura debacle elettorale e se per Ranil la presidenza è il modo per continuare ad essere arbitro dei destini del Paese, è abbastanza chiaro come la sua elezione possa esser stata digerita dalla piazza. Che, al momento, ha però evitato una nuova vampata di protesta in uno stato di tensione che la fa immaginare pronta a rianimarsi sotto ceneri ben accese.

Del resto, quando in maggio Mahinda Rajapaksa, fratello del Presidente, dovette dimettersi da Premier sull’onda della protesta popolare, Gotabaya Rajapaksa ricorse a Ranil Wikremesinghe sperando che gli levasse le castagne dal fuoco. Ma il nuovo sodalizio tra ex nemici, ora reiterato dal voto parlamentare di ieri, non ha fatto che proiettare nell’immaginario popolare l’idea – non del tutto peregrina – che di queste élite non ci sia da fidarsi. Gotabaya per altro è scappato dando a lui l’incarico di Presidente temporaneo. Difficile immaginare che Ranil non sapesse che chi lo nominava stava facendo le valige con la complicità della marina militare.

In copertina Ranil Wikremesinghe 

mercoledì 20 luglio 2022

Nicolò Paganelli. UZBECHISTAN GIUGNO 2022 Analisi parametrale

L'Uzbekistan è situato in Asia Centrale e, privo di sbocchi sul mare, confina a N-NO con Kazakistan, con Kirghizistan e Tagikistan a E, Afghanistan a SE e Turkmenistan a S; il Paese ha una superficie totale di 444.103 kmq di cui le foreste occupano 36.896,6 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato l'Uzbekistan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Dalle analisi effettuate, l'Uzbekistan non è stato, e non lo è attualmente, coinvolto in un conflitto apertamente dichiarato con nessun Stato estero negli ultimi 5-10 anni. Dei Paesi limitrofi nessuno è attualmente in conflitto aperto con altri Stati. Tagikistan e Kirghizistan attualmente non sono più in conflitto tra loro, ma si verificano comunque frequenti schermaglie e incidenti sui confini uzbeko-tagiko e tagiko-kirghiso.

In base ai dati e alle informazioni raccolte e analizzate si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di sviluppo, in cui le Capacità dello Stato sono abbastanza forti, indicando che il Paese è in un “circolo virtuoso”, ossia il rafforzamento di capacità e resistenza dello Stato.

In conclusione, l'Uzbekistan attualmente è in una condizione di sviluppo (in positivo) in relazione a situazioni conflittuali nell'area.  

domenica 10 luglio 2022

Materiali per Tesi di Laurea Rapporti Russia Cina

 

POLITICS

Enforcer of Hong Kong security law sworn in as city's new leader. Xi Jinping swore in John Lee as the city's next chief executive, making him the first security policy expert to run the international financial hub since its handover from Britain.

Russia arrests scientist for alleged collaboration with Chinese secret services. Russia has reportedly detained a scientist in Siberia on suspicion of state treason for allegedly collaborating with China's security services.

Insitute for Economic and Peace del 5 luglio 2022  Info: ricerca,cesvam@istitutonastroazzurro.org

www.valoremilitare.blogspot.com

giovedì 30 giugno 2022

domenica 19 giugno 2022

Gadget dell'Istitutodel Nastro Azzurro



 o Gadget possono essere chiesti a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org