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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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giovedì 20 ottobre 2022

Nicolo Paganelli Analisi parametrale Giugno 2022 TAGIKISTAN

 

Il Tagikistan è situato in Asia Centrale e, privo di sbocchi sul mare, confina con Kirghizistan a N, Cina a E, Afghanistan a S e Uzbekistan a O; il Paese ha una superficie totale di 142.600 kmq di cui le foreste occupano 4.238 kmq.

Tenendo conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Tagikistan secondo 4 parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7) “Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.

Esaminare i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative problematiche.

Il Tajikistan non è attualmente in conflitto aperto con nessuno Stato estero, mantiene però alte tensioni col vicino Kirghizistan a causa dei numerosi scontri sul confine tra i due Paesi, uno di questi sfociato in una breve ma intensa guerra, nei giorni dal 28 aprile al 1° maggio 2021, che provoco oltre 50 morti tra militari e civili, oltre a centinaia di feriti; questo scontro benché durato poco è considerato il peggior conflitto militare transfrontaliero in Asia Centrale da molti anni, incendiato da uno stallo su un impianto di distribuzione dell'acqua, purtroppo sempre più scarsa col tempo e non sempre garantita dai due Governi ai cittadini residenti sul confine. Da lì, i due Paesi si impegnarono a demarcare i confini. Dei Paesi limitrofi nessuno è attualmente in conflitto aperto con altri Stati. Il Kirghizistan, dopo i fatti avvenuti a fine aprile 2021 col Tagikistan, non è più in conflitto con altri Stati; si verificano comunque ancora scontri interetnici e incidenti sulle frontiere. L'Uzbekistan non è in conflitto con nessuno, ma si verificano ogni tanto scontri sulle frontiere tagiko-uzbeke e kirghiso-uzbeke. La Cina non è in conflitto aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con l'India per le zone di confine (Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra i due rispettivi eserciti, fa temere un prossimo conflitto tra i due Paesi. L'Afghanistan attualmente non è in conflitto aperto con nessuno.

In base ai dati raccolti e dalle analisi effettuate si è poi sviluppato uno Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano delle debolezze indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un “circolo virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.

In conclusione, il Tagikistan attualmente è in una condizione stabile in relazione a situazioni conflittuali nell'area.

 

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