Nel corso di violente proteste contro il governo cinese verificatesi il 15 maggio nella provincia centrale di Ha Tinh, 20 operai hanno perso la vita e un complesso industriale siderurgico è stato dato alle fiamme. A distanza di un giorno dalle prime rivolte che hanno interessato il sud del Paese, circa 15 fabbriche di proprietà cinese o gestite da cittadini cinesi espatriati sono state incendiate e oltre 250 stabilimenti danneggiati. Alla base delle proteste vi è la decisione del governo cinese di installare, lo scorso 1 maggio, una piattaforma esplorativa e di effettuare trivellazioni sul fondale nei pressi delle isole Paracel, nel Mar Cinese Meridionale, che il Vietnam considera sua zona economica esclusiva (ZEE). Alle proteste di Hanoi, rimaste inascoltate, la Cina ha poi risposto con l’invio di 80 navi militari per pattugliare le acque al largo delle coste vietnamite.
Gli episodi di violenza degli scorsi giorni hanno contribuito a ! innalzare ulteriormente la tensione tra Pechino e Hanoi, la quale ha comunque mantenuto una politica di basso profilo limitandosi alla richiesta di ritiro della piattaforma e all’invio di motovedette per mostrare la sua presenza nell’area contesa. Tuttavia, qualora la Cina continui a ledere i diritti esclusivi di sfruttamento della ZEE
Gli episodi di violenza degli scorsi giorni hanno contribuito a ! innalzare ulteriormente la tensione tra Pechino e Hanoi, la quale ha comunque mantenuto una politica di basso profilo limitandosi alla richiesta di ritiro della piattaforma e all’invio di motovedette per mostrare la sua presenza nell’area contesa. Tuttavia, qualora la Cina continui a ledere i diritti esclusivi di sfruttamento della ZEE
Fonte CESI 145
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