L’implementazione degli accordi siglati nei primi giorni di maggio tra la Siria del Presidente Bashar Al-Assad e il vasto fronte di opposizione ha portato al ritiro delle truppe ribelli da Homs, a tre anni esatti dall’inizio dell’assedio nella città-simbolo della guerra civile siriana. Nell’ambito del “cessate il fuoco” previsto dagli accordi, circa 1.200 ribelli hanno abbandonato l’area della “Old City”, fatta eccezione per il distretto di Waer, nell’area nord-occidentale, ancora sotto il controllo degli insorti. La “tenuta” di Homs si potrebbe rivelare estremamente preziosa per il regime di Assad, nell’ottica di rafforzare la fascia occidentale che dalla capitale Damasco passa per Qalamoun, Qusayr, e giunge sino alla città di Latakia.
La messa in sicurezza del confine libanese, dunque, potrebbe consentire alle truppe fedeli al regime di concentrarsi sulle restanti aree contese, situate prevalentemente nel nord ! del Paese, tra cui figurano la città Aleppo e la regione di Latakia, dove nelle ultime settimane si è concentrata una vasta offensiva delle truppe lealiste nel tentativo di riguadagnare alcune posizioni strategiche che, nelle scorse settimane, erano state conquistate dai ribelli.
Al momento, per il regime di Assad le prospettive a breve-medio termine appaiono quelle di uno spostamento graduale del nucleo centrale del conflitto verso il nord del Paese, al fine di ricucire lo strappo creato dall’avanzata ribelle e di trarre guadagno da eventuali successi militari a fini propagandistici.
La messa in sicurezza del confine libanese, dunque, potrebbe consentire alle truppe fedeli al regime di concentrarsi sulle restanti aree contese, situate prevalentemente nel nord ! del Paese, tra cui figurano la città Aleppo e la regione di Latakia, dove nelle ultime settimane si è concentrata una vasta offensiva delle truppe lealiste nel tentativo di riguadagnare alcune posizioni strategiche che, nelle scorse settimane, erano state conquistate dai ribelli.
Al momento, per il regime di Assad le prospettive a breve-medio termine appaiono quelle di uno spostamento graduale del nucleo centrale del conflitto verso il nord del Paese, al fine di ricucire lo strappo creato dall’avanzata ribelle e di trarre guadagno da eventuali successi militari a fini propagandistici.
Fonte CESI 145
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