Un checkpoint delle Forze Armate Libanesi (LAF) a Sidone, nel quartiere meridionale di Abra, è stato attaccato nella sera del 23 giugno, da un gruppo armato di sostenitori dello sceicco sunnita Ahmed al-Assir, in seguito all’arresto del cognato di quest’ultimo, Fadi Beirouti. La reazione delle Forze libanesi ha portato a due giorni di scontri, durante i quali sono rimasti uccisi diciassette soldati, culminati nell’assedio alla moschea di Bilal bin Rabah, quartier generale di Assir. Le violenze sono state l’ultimo episodio causato dalle forti tensioni che attraversano il Paese a causa della guerra siriana. Sempre più coinvolte in questa situazione sono le LAF che, nonostante abbiano più volte rivendicato il proprio ruolo nel cercare di sedare l’escalation delle tensioni tra sciiti e sunniti, questi ultimi accusano le Forze Armate di fornire copertura e protezione ai militari di Hezbollah.
Assir, noto sin dal 2012 per i suoi app! elli contro Hezbollah e il Presidente siriano Assad, aveva annunciato nei mesi scorsi, in seguito all’ufficializzazione dei legami del Partito di Dio con le Forze lealiste in Siria nella battaglia di Qusayr, l’istituzione di un gruppo armato sunnita – la Free Resistance Brigade – invitando i sunniti libanesi a partecipare alla guerra oltreconfine in sostegno dei gruppi ribelli. Figura controversa anche all’interno della comunità sunnita, lo sceicco è stato accusato di alimentare le tensioni inter-religiose che, negli ultimi mesi, hanno portato ad un rapido deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese dei cedri. Lo stesso gran Muftì libanese, Mohammad Rashid Qabbani, ha dichiarato non giustificabile un attacco ai danni delle Forze Armate nazionali, prendendo, di fatto, le distanze dall’episodio. Forme di sostegno ad Assir sono invece giunte da Tripoli, dove, il 24 giungo, un gruppo di uomini armati ha bloccato l’accesso ad alcune delle principali stra! de della città; inoltre, nella notte, è stato lanciato un razzo contro la postazione dell’Esercito nel distretto di Bab al- Tabbaneh, senza causare vittime.
Assir, noto sin dal 2012 per i suoi app! elli contro Hezbollah e il Presidente siriano Assad, aveva annunciato nei mesi scorsi, in seguito all’ufficializzazione dei legami del Partito di Dio con le Forze lealiste in Siria nella battaglia di Qusayr, l’istituzione di un gruppo armato sunnita – la Free Resistance Brigade – invitando i sunniti libanesi a partecipare alla guerra oltreconfine in sostegno dei gruppi ribelli. Figura controversa anche all’interno della comunità sunnita, lo sceicco è stato accusato di alimentare le tensioni inter-religiose che, negli ultimi mesi, hanno portato ad un rapido deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese dei cedri. Lo stesso gran Muftì libanese, Mohammad Rashid Qabbani, ha dichiarato non giustificabile un attacco ai danni delle Forze Armate nazionali, prendendo, di fatto, le distanze dall’episodio. Forme di sostegno ad Assir sono invece giunte da Tripoli, dove, il 24 giungo, un gruppo di uomini armati ha bloccato l’accesso ad alcune delle principali stra! de della città; inoltre, nella notte, è stato lanciato un razzo contro la postazione dell’Esercito nel distretto di Bab al- Tabbaneh, senza causare vittime.
(Da C.E.S.I Weekly 118)
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