Afghanistan
Il comandante delle Forze ISAF in Afghanistan, il Generale americano Joseph Dunford, ha ammonito la Comunità Internazionale a non voltare le spalle all’Afghanistan dopo il ritiro dei contingenti NATO nel 2014. Nel dodicesimo anno di missione internazionale, la situazione della sicurezza nel Paese è ancora difficile, come dimostrato dall’attacco suicida a Kabul dello scorso 11 giugno che ha causato la morte di almeno 16 persone e il ferimento di altre 40 nei pressi della sede dalla Corte Suprema. L’attentato è stato rivendicato dai talebani. Ulteriore conferma della persistenza dell’insurrezione, anche nel settore ovest a guida italiana, è stato l’attentato dell’8 giugno a Farah che è costato la vita al capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa e ha provocato il ferimento di altri tre militari. Per quanto rimanga di vitale importanza la ricerca di un dialogo con i talebani, come ha sottolineato lo stesso Dunford, le prospettive p! er una riconciliazione tra governo e insorti non si stanno concretizzando a causa delle differenze fra le due parti. La questione è ancor più pressante se si pensa che nel 2014, in base all’accordo raggiunto nel corso del vertice di Chicago del maggio dell’anno scorso con il Presidente Hamid Karzai, avranno termine le operazioni combat degli alleati e si assisterà al ritiro delle truppe ISAF. La prossima settimana, la coalizione lascerà gli ultimi distretti del Paese al controllo del governo afghano, che da lì in poi ne avrà la totale responsabilità. Le truppe NATO, provenienti da meno paesi ed in numero decisamente inferiore rispetto a oggi, rimarranno in Afghanistan con mansioni di supporto e addestramento alle Forze locali.
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