Con la nascita della sua comunità economica, l’Asean - l’ Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico istituzione fondata nel 1967 da Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Tailandia che, successivamente, ha coinvolto anche il Brunei (1984), il Vietnam (1995), il Laos e il Myanmar (1997) e la Cambogia (1999) - ha raggiunto uno dei suoi ultimi obiettivi politici.
Dopo aver posto le basi per creare un nucleo politico in grado di confrontarsi con il resto del mondo e sviluppare il network e le economie di scala necessarie per conseguire obiettivi socio-economici a cui i paesi membri non avrebbero potuto aspirare singolarmente, l’Asean ha contribuito a realizzare pace, prosperità e stabilità geo-politica regionale.
Il tutto anche se negli ultimi cinquant’anni numerosi sono stati gli avvenimenti di natura economica e finanziaria che avrebbero potuto ritardare il processo di sviluppo della regione.
Assist alla crescita Proprio la stabilità politica della regione ha consentito, ad esempio, che, dopo il Plaza Agreement del 1985, le imprese giapponesi accelerassero il processo di integrazione delle loro strutture produttive con quelle dei paesi dell’area favorendo la nascita delle tigri asiatiche.
La successiva trasformazione della Cina nella fabbrica del mondo ha consentito a tutti i paesi del sud-est asiatico di entrare nelle catene del valore globale, offrendo spesso, grazie alla presenza degli investitori giapponesi, strutture specializzate nella produzione di semi lavorati ad alto valore aggiunto, da assembleare in paesi caratterizzati da salari più bassi.
La crisi finanziaria del 1997-98 ha, invece, spinto i paesi dell’area a lanciare, già nel 2000, su impulso del Ministro delle Finanze giapponese, Miyazawa, la Chiang Mai Initiative, accordo che consente ai paesi membri dell’Asean di ridurre i rischi di nuove crisi finanziarie condividendo, secondo specifiche procedure, le riserve ufficiali di Cina, Corea del Sud e Giappone - tra le più cospicue del mondo - in caso di eventuali attacchi speculativi alle valute della regione.
Sud-est asiatico sempre più integrato e competitivo Agli inizi del 1997, i capi di stato dei paesi membri hanno approvato “l’Asean Vision 2020”, formalizzato nel 2003 con il Bali Concord II.
Il progetto di integrazione del sud-est asiatico (Single Asean Community) che i paesi intendono perseguire si basa su tre pilastri: l’Asean Security Community, l’Asean Economic Community e l’Asean Socio-cultural Community. Nel 2007, sono stati sottoscritti i Blueprint relativi ai tre pilastri ed è stata anticipata al 2015 la realizzazione del progetto.
L’Asean Economic Community Blue print intende rendere la regione del sud-est asiatico più competitiva sotto il profilo economico, favorendo lo sviluppo di un’unica base produttiva e di un unico mercato, garantendo uno sviluppo economico equo e sostenendo una maggiore integrazione dei paesi membri nel sistema economico globale.
Libera circolazione di beni, servizi, investimenti e lavoro qualificato, da un lato, e una regolamentazione meno restrittiva dei movimenti dei capitali, dall’altro, saranno gli elementi caratterizzanti questa nuova aggregazione che, se fosse costituita da un unico paese, rappresenterebbe la settima economia mondiale con un Pil pari, nel 2013, a 2,4 trilioni di dollari e con una popolazione di circa 600 milioni di abitanti.
Forum Italia-Asean Purtroppo i processi decisionali dell’Asean Economic Community sono ancora demandati ai singoli stati nazionali competenti, tra l’altro, per la politica commerciale.
In assenza di accordi di libero scambio, che l’Unione Europea sta negoziando con i singoli paesi dopo aver avviato inutilmente trattative con la Segreteria Generale dell’Asean, difficilmente le imprese di paesi terzi potranno usufruire di condizioni di mobilità interne all’Asean simili a quelle tipiche del mercato unico europeo.
Tuttavia, appare rilevante, sotto il profilo politico, la costituzione di una Comunità rappresentativa di un nucleo di paesi che stanno realizzando un articolato progetto di integrazione economica e finanziaria.
L’Asean Economic Community potrebbe, infatti, rappresentare sempre più un elemento di stabilizzazione di un’area sottoposta a particolari tensioni da parte di Cina e Stati Uniti in competizione per la leadership nel Pacifico. La rilevanza strategica della regione è, d’altronde, sottolineata dall’importanza, per le rotte marittime, dello stretto di Malacca da cui passa il 40% del commercio mondiale.
In Italia, l’attenzione per l’Asean Economic Community ha portato alla creazione dell’Associazione “Forum Italia-Asean” presieduta dall’ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta. L’Associazione, nata nel 2015, si ripromette di favorire scambi culturali, commerciali, industriali e finanziari al fine di sviluppare possibili sinergie tra l’Italia e i paesi della regione, le cui potenzialità sono amplificate proprio dall’avvio della comunità economica.
Pietro Ginefra è Direttore Principale, Servizio Relazioni Internazionali, Banca d’Italia. Le opinioni dell’autore sono strettamente personali e non possono essere attribuite all’Istituzione di appartenenza.
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