Asia

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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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domenica 31 marzo 2024

Antonio Trogu. Confronto nucleare Indo Pachistano.

 

Una delle aree attualmente a rischio di escalation nucleare e’ il confine tra India e Pakistan. Il confronto indo-pakistano risale al 1947 quando il Pakistan nacque nei territori indiani divenuti indipendenti, con l’intento di creare una nazione per tutti i musulmani presenti nel subcontinente indiano. Il processo di partizione non fu indolore: costò circa mezzo milione di morti, innescò il trasferimento in massa di milioni di persone e diede origine a diverse controversie territoriali. Il primo accordo di separazione tra i due Paesi non prevedeva alcuna soluzione politica in relazione ad alcune importanti criticità, come per il Kashmir, l’unico ad avere un “maraja” di religione induista ma con una popolazione a prevalenza mussulmana. Secondo il piano di partizione fornito dall’Independent Act indiano, il Kashmir era libero di aderire all’India o al Pakistan e fu annesso all’Unione Indiana per scelta del maharaja indù Hari Singh che lo governava, ma con una maggioranza musulmana.  Da allora e’ stato oggetto di una contesa pluridecennale che conta ben tre guerre (1947-48, 1965 e 1999) e il regolare riaccendersi di episodi di violenza. Entrambi i Paesi ne rivendicano la sovranità e attualmente la regione è divisa in tre parti (una amministrata dall’India, una dal Pakistan e la terza dalla Cina), secondo quanto è stato definito dall’Accordo di Simla al termine del secondo conflitto indo-pakistano[1].

 Al 1972 risale l’istituzione della Linea di controllo (Loc), il confine non ufficiale che divide il Kashmir in zone di influenza: quella pakistana nel nord-ovest della regione, quella indiana nel sud-est e una zona controllata dalla Cina, nell’estremo est. La demarcazione, nata come linea di cessate il fuoco, per oltre quarant’anni ha rappresentato un chiaro e duraturo riferimento per i due eserciti che hanno rispettato l’ordine di non attraversarla. I conflitti  ed i contrasti che si sono registrati tra i due Paesi inducono a leggere le vertenze per i confini e per il controllo di regioni strategicamente importanti come segnale dell’estrema precarietà degli equilibri geopolitici dell’area e dell’ambiguità che contrassegna i rapporti diplomatici di entrambi i governi.



[1] intervento indiano a sostegno dei guerriglieri indipendentisti bengalesi terminato con l’Accordo di Simla (1972)

mercoledì 20 marzo 2024

Mar Giallo e Mar del Giappone: i Rapporti tra Russia e Cina.

 


L’espansione  a Nord della Cina: la conquista di Vladivostock.

 

La Carta (Fonte LIMES, rivista italiana di geopolitica, 3/2023) mostra nel suo insieme a nord della Cina ai danni della Federazione Russa, avente come “end state” Vladisvostoc.

Dal punto di vista cinese la carta indica come dal 1 giugno 2023 le merci trasportate dalla regione cinese di Heilongjiang ed Jilin  al porto russo di Vladivostock non incorreranno in procedute doganali, In rosso  gli itinerari terresti più convenienti, che interessano le città di Harbin, Chanchun, Hunchun e Suifenhe. Indicate in giallo verde gli itinerari terresti più lunghi, ma che collegano il nord della regione con i porti cinesi  di Dondong, Dalia, Yingkou, tutti porti che danno sul Mar Giallo,  interessando anche la città di Sheyang.

Il commercio russo-cinese è in aumento. Nei primi quattro mesi  del 2023 è aumentato del 41,3 % pari an un valore  di 73,15 milioni di dollari.

Negli ultimi anni è riemersa la questione dei territori del Khabarovsk e Primor’e russi, che sono stati sottratti alla Cina dopo la convenzione di Pechino del 1860 e che potrebbero essere in futuro rivendicati dai cinesi per avere a disposizione le coste del coste del Mar del Giappone settentrionale e del Canale di Tataria.

Vladisvostock  è importante per i Russi in quanto terminale della rottamarittima settentrionale nel Pacifico e in genere in Estremo Oriente; questo porto ha un traffico commerciale di 1 milione di containers all’anno ed è sede della Flotta del Pacifico

Inserita nel Distretto militare orientale russo costituito nel 2010, la Flotta è parte integrante del dispositivo militare russo in questa area ed è composta da navi da combattimento, fregate, Corvette, Navi per sbarchi anfibi, sottomarini, cacciamine, navi per intelligence, petroliere militari, Navi idro-oceanografice e rompighiaccio. Tutta questa area è a ridosso della penisola coreana, con i due Stati, la Corea del Nord e la Corea del Sud contrapposti, con il Giappone che chiude ogni sbocco all’Oceano Pacifico e che con la Russia ha aperto il contenzioso delle Isole Sakhalin

 Infine da notare che il Mar del Giappone ha visto lo svolgersi di esercitazioni militari congiunte russo-cinesi