Asia

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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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giovedì 20 marzo 2025

Segnalazione LIbrarie: Guerre: 10 conflitti che stanno decidendo gli equilibri del Mondo

 





Giovanni De Mauro, Guerre. 10 Conflitti che stanno decidendo gli equilibri del mondo, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli – BUR, Internazionale, 2023, 267 pag, 18 Euro

 

Strumento essenziale per comprende i conflitti in svolgimento nelle aree cruciali del nostro pianeta. I conflitti presi in esame sono, in Europa, Ucraina/Russia, in Africa, Congo e Grandi Laghi, Sahel, in Medio Oriente, Israele e Palestina, Nagorno Karabakh e Yemen, in Asia, nella Ex Birmania, Myanmar, e in America Latina Messico, ed Amazzonia. Per ogni conflitto vengo predisposte schede de tra cui la cronologia dei momenti più significativi, i dati di riferimenti generali come entità delle forze impegnate, durata, armamenti, numero dei profughi, missioni internazionali e la descrizioni del conflitto nella sua globalità. Molto didascalico ed estremamente sintetico, riporta poi considerazioni geopolitiche ma non indica le eventuali soluzioni e gli sviluppi futuri. Una fotografia attuale di questi dieci conflitti, che sono definiti principali, nel quadro, realizzato dall’Istituto per la Pace di Stoccolma, dei 414 conflitti a bassa, e media intensità che sono presenti nel nostro pianeta.

 

 

Ulteriore approfondimento su www.storiainlaboratorio.blogspot.com

lunedì 10 marzo 2025

Russia. Le sanzioni dell'Unione Europea (2024

 


Carta: Fonte. LIMES Rivista Italiana di Geopolitica 2024


Le Sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia, come risposta alla invasione dell’Ucraina  hanno aperto un nuovo fronte dei rapporti est-ovest: quello dell’aggiramento di queste sanzioni e quindi un appoggio diretto alla Russia. Tenendo fermo che i principali alleati della Russia sono la Corea del Nord, essendo isolata dal resto della Comunità Internazionale, la Corea del Nord vede nelle sanzioni, aggirandole, una opportunità per uscire dal suo isolamento, e la Cina, che vede nelle sanzioni un ulteriore passo verso la sua leaderschip in Asia a scapito proprio della Russia. La Turchia, la Bielorussia ed il Kasachistan sono i principali paesi che aiutano la Russia ad aggirare le sanzioni europee. Vi sono altri paesi, tra cui la Siria, L’Iraq, l’Iran, l’Egitto, il Pakistan e l’India che in misura minore e meno appariscente sono disposti ad aiutare in modo indiretto la Russia. La Svizzera è il paese che ospita il sistema centrale di pagamenti internazionali SWIFT ed anche il luogo di connessione economica finanziaria principale per la Federazione Russia. La Cina è il maggior beneficiario delle importazioni di di petrolio e gas naturale russo, a cui va la maggior parte della produzione degli idrocarburi russi prodotti nella Russia asiatica. La Carta mostra anche i principali strumenti antisanzioni. (Fonte: le Carte sono tratte da LIMES, Rivista Italiana di Geopolitica 2023)

 

venerdì 28 febbraio 2025

India è già una superpotenza?

 L'India è già il Paese più popoloso del Pianeta. La sua economia che sta crescendo a buon ritmo è recentemente diventata la base operativa di molte multinazionali è però ancora vittima di disuguaglianze protezionismo mancanza di infrastrutture ed inquinamento. All'ombra della lotta fra Stati Uniti e Cina l'India sente di essere attualmente il terzo attore globale del mondo. Con la sua ascesa economica , mostra di essere un agente importante  nel contesto internazionale del XXI secolo. Recentemente è riuscita a far atterrare una navicella spaziale al polo sud della Luna. Un bel risultato! Le prospettive che suscita questo Paese, affascinante, sterminato e denso di mistero leggenda e storia sono davvero rosee. IL suo desiderabile e logico successo si tradurrà nel bene di tutti.


Fonte:

La Civiltà Cattolica,  L’India è già una superpotenza?,  Quindicinale, Anno 174, 10 settembre/7 ottobre 2023, n. 4158

giovedì 20 febbraio 2025

INDIA


 Centro Studi Cesvam Emeroteca 

lunedì 10 febbraio 2025

Tesi di Laurea. Giovanni Raccà "Il Terrorismo dei Talebani. La Vittoria del debole contro il forte" Premessa

 Master di I livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale.

Obiettivi, piani e mezzi.”

 IL TERRORISMO DEI TALEBANI

La vittoria del debole contro il forte

 

Anno Accademico 2022/2023

PREMESSA

L’oggetto della presente tesi è il terrorismo come tecnica di lotta utilizzata dai talebani per riuscire a sconfiggere l’invasore straniero e giungere alla conquista del potere.

L’elaborato intende analizzare il movimento talebano partendo dalla sua affermazione quale gruppo combattente di rilievo, nei primi anni ’90, dopo il ritiro dell’URSS dall’Afghanistan, proseguendo con la prima ascesa al potere del movimento in quel paese nel 1995, la caduta del regime dopo l’attacco alle Torri Gemelle, per concludere con il ritorno al potere dei talebani dopo vent’anni di guerra. Il contesto spaziale di riferimento, invece, sarà rappresentato principalmente dall’Afghanistan e dalla regione mediorientale.

I Talebani, da gruppo minoritario e scarsamente equipaggiato dal punto di vista militare, sono riusciti per ben due volte a scacciare “l’occupante straniero” dall’Afghanistan. La prima volta hanno costretto alla ritirata l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica e, nel 2021, hanno inferto una clamorosa sconfitta agli Stati Uniti: due superpotenze militarmente ben equipaggiate e solide finanziariamente. La loro perseveranza, la loro capacità di riorganizzarsi e di imparare dai loro errori, nonché l’abilità di sfruttare al meglio i propri punti di forza (come le caratteristiche dell’ostile territorio afghano), sono stati di sicuro fattori determinanti per il raggiungimento dei loro obbiettivi. Tuttavia, rischieremmo di cadere nella trappola della cosiddetta “narrativa della vittoria”, portata avanti dalla propaganda talebana, se non ponessimo l’attenzione anche sugli strumenti e le tecniche utilizzate dal movimento taliban per tornare al potere, ovvero quelli del terrorismo indiscriminato, consistiti in attacchi suicidi, rapimenti ed esecuzioni “scenografiche”.

  Di sicuro il ritorno dei talebani al potere in Afghanistan nel 2021, dopo una guerra durata vent’anni, ha sconvolto l’opinione pubblica internazionale, principalmente sotto due aspetti. In primo luogo, ci si chiede se sia valsa la pena impegnarsi in un conflitto che ha causato un notevole impegno in termini militari e finanziari, inizialmente con l’intento di dare corso ad una guerra al terrorismo a tutto campo e successivamente nel tentativo di esportare il concetto di democrazia in un paese non ancora pronto per accoglierlo in maniera strutturale. In secondo luogo, dilaga il timore che il regime talebano, come accaduto prima del 2001, possa tornare ad essere la culla del terrorismo internazionale. Infatti, se è vero che il terrorismo “professato” dai talebani, sino all’agosto del 2021, fosse finalizzato alla conquista del potere in Afghanistan, è indiscutibile che il successo dei talebani sia legato all’appoggio e al finanziamento di organizzazioni terroristiche con visioni internazionali, prima fra tutti Al-Qaeda. Organizzazioni che, di sicuro, non lesineranno di “pretendere” il contraccambio del supporto finora fornito.

 In ogni caso la caduta di Kabul in mano ai Talebani costituisce un caso più che emblematico di vittoria del debole contro il forte, sulla cui riuscita ovviamente hanno ovviamente influito diversi fattori non prevedibili a priori, ma che di sicuro può fungere come spunto di emulazione per gruppi terroristici minoritari che operano in altri contesti regionali, ma anche come caso di studio da analizzare in termini di possibile prevenzione futura. 


La tesi completa è presso il CESVAM Centro STudi sul Valore Militare Emeroteca
Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

venerdì 31 gennaio 2025

Rivista QUADERNI N. 4 del 2024 Ottobre - Dicembre 2024 34° della Rivista

 


 

Nota redazionale:

 

Ultimo numero dell’anno 2024, riporta, dopo l’editoriale, l’intervento di presentazione del Calendari0 Azzurro del 2025 dedicato al Valore Militare nella Guerra di Liberazione da parte di Antonio Vittiglio. LO stesso Calendario, creato e predisposto da Antonio Daniele nella sua interezza tipografica.

 

Il Mondo da cui viviamo, la Memoria, in Approfondimenti, Giorgio Madeddu pone alla attenzione generale le sue ricerche in merito alle prime Medaglie al Valore Militare del Regno di Sardegna, sostenendo tesi tanto originali quanto documentate. In Dibattiti, affronto il tema dei Rapporti tra il partito d’Azione ed il partito comunista in piena Guerra di Liberazione, con materiali per approfondire i variegati apporti della sinistra italiana nella nascente democrazia repubblicana. Osvaldo Biribicchi, in Dibattiti, tratta di un argomento dedicato alla Resistenza nell’Alto Lazio con testimonianze di chi allora protagonista degli eventi. In Archivio, Marco Maria Contardi ci illustra, dal punto di vista architettonico, come l’Esercito Italiano curi il patrimonio artistico ereditato dalle scelte derivanti dalle Leggi Siccardi del 1854. Questa parte, infine, si conclude con l’intervento di Davide Corona con un articolo sulla Guardia alla Frontiera, il Corpo confinario esisto dal 1933 al 1946.

 

Il Mondo in cui viviamo, la realtà d’oggi, porta. In “Una Finestra sul Mondo” un contributo di Nicolò Paganelli, utilizzando il sistema parametrale, dedicato a Cuba, mentre Massimo Dionisi, in Geopolitica delle Prossime Sfide, ci proietta già nel nuovo anno con le eventuali minacce che il Giubileo 2025 innesca come derivazione dei conflitti sia nel Mediterraneo che nella instabilità del Sahel. In chiusura, in Scenari, Regioni, Quadranti, tre carte commentate in merito ai rapporti tra Cina e Russia, ed alla presenza di questa in Africa. Le rubriche di chiusura rispecchiano la tradizione della Rivista. Infine da notare che, come conclusione dei 10 anni del CESVAM (25 settembre 2014 -25 settembre 2024) la II e la III Pagina di Copertina della Rivista riporta la Presenza del CESVAM in Rete e l’elenco delle pubblicazioni attivate. Un augurio migliore per questa data anniversaria non ci si poteva aspettare.

(massimo coltrinari, direttore del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare)

 

 

I Pagina di  Copertina. “Medaglia del Decennale della Fine della Prima Guerra Mondiale (1928).Opera dello scultore Aurelio Mistruzzi, reca l’immagine  di “Roma communis Patria” e nel verso, l’apoteosi glorificatrice del Milite Ignoto

 In base ad un accordo con la S.I.A.M. 8Societa Italina per l’Arte della Medaglia riservò integralmente tutti gli utili della vendita di detta Medaglia a favore dell’Istituto del Nastro Azzirro.

IV di Copertina: I Libri del Nastro Azzurro.

lunedì 20 gennaio 2025

Attivazione Canale You Tube, Istituto Nastro Azzurro CESVAM

  


Giovedi 8 Gennaio 2025 è stato aperto il Canale You Tube dedicato all'Istituto del Nastro Azzurro. Al momento sono previsti interventi settimanali volti a spiegare l'essenza dell'Istituto, ovvero la descrizione  dell'Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare basato sul Manifesto del Centenario, che riporta "Cosa è stato cosa è  casa fa e cosa farà in sedici quadri


 Titolo: ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM 

venerdì 10 gennaio 2025

Georg Barattini Tesi di Laurea Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

 

Master in

“TERRORISMO ED ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE ”

 Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

 Anno  Accademico 22022 2023

L’evoluzione delle Tattiche

.  4.1 Gli attentati esplosivi di circostanza, improvised explosive devices (IEDs) e gli attentati suicidi

.  4.2 Gli attacchi di nucleo

.  4.3 Le origini del Martirio, Istishhadi

.  4.4 La Brigata Martire

Gli attentati esplosivi di circostanza, improvised explosive devices (IEDs) e gli attentati suicidi

Uno dei più letali adattamenti al conflitto, apportati dai talebani, fu lo sviluppo delle tecnologie per la preparazione degli ordigni esplosivi improvvisati, conosciuti in inglese con il termine di improvised explosive devices (IEDs) e l'impiego di attentatori suicidi. L’uso di tali tecniche in Afghanistan era sempre stato piuttosto raro, ma i talebani dovettero introdurre nuovi sistemi per poter contrastare le forze della coalizione, le quali disponevano della migliore tecnologia militare disponibile sul pianeta.

La conoscenza sulla fabbricazione degli ordigni, dei sistemi d’innesco e attivazione a distanza, arrivò con molta probabilità dall’Iraq. L’utilizzo di questa tattica fu la causa di circa la metà delle vittime americane in Iraq fino alla metà degli anni 2000[1].

Il vantaggio tattico di questi dispositivi, indiscutibilmente, presentava anche dei riflessi strategici, vista la fragile tolleranza da parte dell’occidente nel subire perdite, soprattutto per quanto riguardava quella missione. Inoltre, gli ordigni esplosivi improvvisati negavano una componente fondamentale per la missione, cioè la libertà di movimento e così i talebani iniziarono ad incorporare queste tattiche nella loro dottrina sfruttando la loro efficienza ed economicità. Gli ordigni esplosivi improvvisati, non richiedevano una logistica complicata, potevano essere fabbricati nelle abitazioni con pochi strumenti e avevano il grande vantaggio di poter essere attivati a distanza.

L’attivazione remota ed il basso costo degli ordigni improvvisati, permise ai talebani di ottenere la distruzione di veicoli blindati sofisticati e con una tecnologia molto costosa oltre che causare centinaia di vittime. I talebani sfruttarono anche il fatto di poter abbinare la tecnologia degli ordigni esplosivi improvvisati con gli effetti psicologici dell'esplosione causata da attentatori suicidi. Usando questi dispositivi nelle aree pubbliche affollate, potevano dimostrare l’incapacità del governo afghano di poter proteggere i propri cittadini[2].

Nonostante le questioni etiche che potevano essere sollevate all’interno della leadership talebana, la grande efficacia degli ordigni improvvisati e degli attentati suicidi non poteva essere ignorata e si ebbe di conseguenza un aumento di ben cinque volte nell’uso di queste tattiche nel 2006.

L’implementazione degli IEDs e l’impiego di attentatori suicidi da parte dei talebani, rappresenta un chiaro esempio della capacità dell’insurrezione talebana di adattare le proprie tattiche per poter conseguire i propri obiettivi politici e militari. L’evoluzione delle tattiche utilizzate dai talebani e il diverso modus operandi di combattere, non indifferentemente, aveva anche iniziato a cambiare la natura del gruppo stesso, portando i talebani ad essere qualcosa di differente da quello che erano nel 1994.

 

1.      Gli attacchi di nucleo

Sebbene i talebani utilizzassero tattiche innovative come gli ordigni esplosivi di circostanza e l’impiego di attentatori suicidi per poter supportare la loro insurrezione, in molte regioni essi combattevano ancora come una forza di tipo “convenzionale”. In inferiorità numerica e sopraffatti dalle forze della coalizione che disponevano di armamenti moderni, questo modo di combattere portava a perdite di massa tra le fila dei talebani[3].

I talebani iniziarono quindi capire di dover formare piccoli gruppi che sfruttavano la dispersione, la concentrazione ed il cambiamento costante di posizione che sono tipici della guerriglia. Questi piccoli gruppi furono in grado di effettuare attacchi di nucleo contro vari obiettivi e di organizzare imboscate molto efficaci. Del resto, erano pur sempre, degli esperti conoscitori del territorio e potevano muoversi rapidamente attraverso i terreni montuosi del Paese, avendo sostegno logistico dai villaggi.

Le forze della coalizione invece, si muovevano lentamente ostacolate da strade dissestate, appesantite da attrezzature ingombranti e rallentate dalle continue ricerche degli ordigni esplosivi improvvisati. Questa situazione portò la coalizione a dover incrementare la loro attività nell’unica dimensione che non era sotto il controllo dei talebani e cioè lo spazio aereo.

Oltre ad avere il supporto logistico dei villaggi, i talebani dopo gli attacchi e le imboscate, tornavano nei villaggi. Reintegrandosi nella popolazione locale, rendevano molto difficile la loro individuazione e la successiva neutralizzazione, specialmente con le regole d’ingaggio in vigore. Uno dei pilastri della counter-insurgency infatti, era proprio la protezione della popolazione locale, vincere le menti e i cuori degli afghani e ciò non poteva avvenire con gli effetti collaterali delle operazioni militari.

 

4. Le origini del Martirio, Istishhadi

Istishhad è la parola araba per "martire". Tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo il termine Istishhad enfatizza l'eroismo del sacrificio e si è evoluto in una strategia militare e politica spesso definita come "operazioni di martirio". Le origini dei moderni attacchi di Istishhadi si possono trovate già con gli sciiti in Iran durante la guerra Iran-Iraq del 1980-1988, più tardi poi con il gruppo islamico palestinese Hamas e in Iraq. Gruppi terroristici jihadisti, come in particolare Al-Qaeda, hanno adottato questa modalità di azione fino a raggiungere livelli precedentemente sconosciuti.

 

Gli atti di Istishhad sono regolati dalle leggi islamiche associate alla guerra armata. Le regole che governano la Jihad, che letteralmente significa lotta ma spesso chiamata "guerra santa" dai non musulmani, sono trattate in modo estremamente dettagliato nei testi classici della giurisprudenza islamica. Nella legge islamica, Jihad è un obbligo religioso collettivo per la comunità musulmana; quando la comunità è in pericolo, i musulmani sono soggetti a oppressione e schiavitù. Le regole che governano questi conflitti includono, in particolare, di non uccidere donne, bambini o non combattenti e di lasciare intatte le aree coltivate o residenziali.

 

Per più di un millennio, questi principi sono stati accettati da sunniti e sciiti; tuttavia, dagli anni ottanta in poi, i militanti islamisti hanno sfidato le regole tradizionali della guerra islamica, nel tentativo di giustificare gli attentati suicidi nonostante le chiare contraddizioni con le leggi islamiche stabilite.

 

All’inizio del XXI secolo, le attività di martirio da parte dei musulmani iniziarono ad essere dirette contro altri musulmani. Soprattutto in Iraq, molti civili e persino moschee e santuari furono presi di mira e migliaia di musulmani, soprattutto sciiti, sono diventati non solo gli iniziatori ma anche le vittime delle operazioni di martirio.

 

Solo tra il 2000 e il 2003, oltre 300 attacchi suicidi, uccisero più di 5.300 persone in 17 paesi e ne ferirono altre migliaia[4].Almeno il 70% di questi attacchi erano motivati religiosamente, con più di 100 attacchi presumibilmente condotti da Al-Qaeda o affiliati che agivano in nome di Al-Qaeda. I gruppi jihadisti islamici erano collegati in una rete in modo da consentire lo “swarming” (da sciame), dove attori di diversi gruppi potevano colpire e poi disperdersi.

 

Gli attacchi suicidi multipli e coordinati, nei paesi e continenti, erano il segno distintivo dell’adattamento alla creazione di una rete globale da parte di Al-Qaeda e la guerra in Iraq portò a dare nuova energia ai vari gruppi[5]. Inoltre, il professor Alberto Abadie dell'Università di Harvard condusse un'indagine empirica sulle determinanti del terrorismo, dimostrando che la transizione da un regime autoritario ad uno democratico può essere accompagnata da un aumento temporaneo del terrorismo[6].

 

5. La Brigata Martire

 

Nel 2021 i talebani annunciarono la costituzione di un battaglione di attentatori suicidi, quale unità ufficialmente inquadrata nelle forze armate dell'Afghanistan. Questa “brigata del martirio” posta sotto il controllo del ministero della Difesa avrebbe dovuto esser impiegata per la conduzione di operazioni speciali. L’annuncio venne subito condannato come “orribile e spaventoso” da Shaharzad Akbar, presidente della Commissione indipendente per i diritti umani dell’Afghanistan. Prima di prendere il potere, nel 2021, i talebani avevano gia’ di fatto impiegato gli attentatori suicidi come uno strumento letale per attaccare le forze straniere ed afghane e per terrorizzare la popolazione civile.

 

La violenza contro la popolazione, tuttavia, continuò, come nella valle del Panshir, teatro di scontri tra i talebani e forze di opposizione e questo nonostante le promesse di moderazione da parte dei talebani[7]. Inoltre dal gennaio 2017, fu lo Stato islamico Khorasan (ISIS-K) il responsabile di quasi 100 attacchi contro civili in Afghanistan e in Pakistan. ISIS-K lanciò attacchi quotidiani contro i talebani, tendendo imboscate ed assassinando i suoi agenti, continuando a condurre attacchi di massa contro i civili, prendendo di mira la minoranza sciita Hazara.

 

Quando i Talebani presero il potere e iniziarono a trasformarsi da insurrezione a governo, il loro contingente di kamikaze continuò a rimanere centrale nella loro strategia militare e politica. Nella parata per festeggiare la vittoria, i talebani decisero di mostrare i loro attentatori suicidi e il loro arsenale di giubbotti carichi di esplosivi, suscitando, tra l’altro, l’ indignazione di molti afghani in quanto gli attacchi suicidi dei talebani furono la causa dell’uccisione di centinaia di civili nel corso degli anni.

 

David Edwards, professore di antropologia al Williams College afferma che “L’attuale leadership talebana cerca di appropriarsi retroattivamente degli attentati suicidi in tutte le loro forme e di dargli un nuovo significato che possa aiutarli a trasformare un’insurrezione decentralizzata in un governo unificato”.

 

La nuova brigata di attentatori suicidi ha quindi lo scopo di “conferire legittimità alla leadership talebana mentre tenta di trasformarsi in una parvenza di governo con truppe regolari sotto il suo comando e non solo agenti segreti di violenza”[8]. Edwards afferma che i talebani hanno “trasformato la tattica degli attentati suicidi nel fulcro del loro messaggio ideologico e lo stesso giubbotto suicida nel suo simbolo centrale”.

 

Il Professor Edwars nel suo approccio per capire l’evoluzione degli attacchi dinamitardi suicidi in Afghanistan, segue il modello di Sahlins, focalizzato sul rituale come forma attraverso la quale la struttura della congiuntura viene mediata [9]. Sahlins sviluppò il concetto di "struttura della congiuntura" per affrontare il problema della struttura e dell'azione, in altre parole che le società erano modellate dalla complessa congiuntura di una varietà di forze, o strutture.

 

Le “brigate del martirio”, oggi fanno ufficialmente parte delle forze di sicurezza talebane e come ha affermato Mawlawi Noor Jalal Jalali, viceministro degli interni dei talebani, sono “l’orgoglio del gruppo”. Nel mese di ottobre 2021, i talebani annunciarono lo schieramento della loro “brigata del martirio” lungo il confine con il Tagikistan a seguito delle tensioni tra il governo guidato dai talebani e Dushanbe, che accusava il gruppo di monopolizzare il potere. Abdul Basit Badar, capo della brigata, dichiarò a Radio Azadi che gli attentatori suicidi erano “pronti a difendere il nostro Paese ad ogni costo”[10].

 

A Kabul, il ministro degli Interni ad interim talebano, Sirajuddin Haqqani, tenne una cerimonia in onore degli attentatori suicidi e secondo quanto riferito, accolse e abbracciò le famiglie degli attentatori, salutandoli come “eroi dell’Islam e del paese”. A ciascuna famiglia fu donato denaro e fu promesso un appezzamento di terra. Sirajuddin Haqqani, affermò che la sua organizzazione, la Rete Haqqani, ha effettuato più operazioni suicide di qualsiasi altro gruppo.

 

Nell’evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano, l’elemento dell’attentato di tipo suicida, col tempo, prese una certa importanza. In questo ambito, vale la pena ricordare uno degli attacchi più importanti che siano avvenuti nel cuore di Kabul, qualche settimana prima della caduta dell’Afghanistan nelle mani dei talebani:

 

Il 3 Agosto 2021, un’autobomba venne fatta esplodere nei pressi della residenza del ministro della Difesa, Bismillah Mohammadi e un commando armato fece irruzione in un edificio adiacente provocando uno scontro a fuoco con gli agenti della sicurezza a protezione dell’abitazione. Il commando venne eliminato dalle forze di sicurezza afghane e l’azione provocò un bilancio sanguinoso di almeno 8 morti20 feriti, dimostrando la precarietà dell’esecutivo di Ashraf Ghani, ormai assediato dal sopravanzare delle truppe talebane in tutto lo Stato, dopo l’avvio del ritiro dei militari stranieri.

 

Sebbene l’offensiva non colpì direttamente alcun membro del governo di Kabul o del Parlamento, restò, comunque, il duro colpo inflitto alle prospettive di sopravvivenza dell’esecutivo. La realtà raccontò di un Ghani assediato dalla violenta ondata di attacchi da parte dei gruppi talibani che già allora impedirono alle istituzioni centrali il controllo di circa l’85% del territorio, dopo la conquista di Kandahar e l’assedio di Herat, città dove era presente fino a poche settimane prima il contingente italiano.



[1] Clay Wilson, Improvised Explosive Devices (IEDs) in Iraq and Afghanistan: Effects and

Countermeasures, CRS Report No. RS22330 (Washington, DC: Congressional Research Service, 2006),

[2] Johnson, “Taliban Adaptations and Innovations,” 12.

[3] Farrell, “Unbeatable,” 70-71. 

[4] Scott Atran, “Individual Factors in Suicide Terrorism,” Science, 2 April 2004, pp. 47–49

[5] Scott Atran, “Mishandling Suicide Terrorism,” The Washington Quarterly, Spring 2004

[6] Alberto Abadie, “Poverty, Political Freedom, and the Roots of Terrorism,” Harvard University and National Bureau of Economic Research, October 2004

[7] Afghanistan: Taliban plans for suicide brigade reveal changing nature of warfare in 21st century Published: January 13, 2022

[8] David Edwards, Williams College.

[9] Professor David Edwards’ book:  Caravan of Martyrs: Sacrifice and Suicide Bombing in Afghanistan, pag. 18

[10] Radio free Europe, https://www.rferl.org/a/taliban-suicide-bombings-afghanistan/31546216.html

MASTER DI I LIVELLO IN TERRORISMO ED ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE , Università degli Studi Niccolò Cusano UNICUSANO – a.a. 2022-2023 –  La Tesi è presso il CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare Emeroteca E' consultabile dietro permesso dell'Autore.

Info centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org


giovedì 2 gennaio 2025

INFOCESVAM N. 6 Novembre Dicembre 2024

 


INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 59/60, N. 6, Novembre - Dicembre 2024, 1 gennaio 2025

XI/6/926 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 6 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 926 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento.

XI/6/927 – Progetti 2024/1 – Tema “Monte Marrone La prima Vittoria del Corpo Italiano di Liberazione: 31 marzo 1944 – 10 aprile 1944. Il suo significato strategico presso gli Alleati. 80° anniversario 1944 - 2024.Sono stati raccolti i materiali iconografici e le carte di riferimento. Fase Manoscritto 2

XI/6/928 – La Presidenza Nazionale con circolare apposita ha chiesto ai Soci eventuali candidature per le cariche istituzionali. La Circolare è stata inoltrata a tutti i componenti del CESVAM. I criteri per eventuali candidature come Rappresentanti del Cesvam sono: residenza a Roma; disponibilità di tempo almeno di 9 ore settimanali; capacità di lavoro e di realizzazione di ricerche/progetti di livello post universitario.

XI/6/929 – Il 9 dicembre 2024 a Bologna è stato presentato il 1 volume “Storia Militare della Guerra Russo-Ucraina.1917 -2014 Volume I, Palladium Edizioni, 2024. Autori Giovanni Cecini e Mirco Campochiari.

XI/6/930 – Progetto 2017/2 I soldati Italiani sulla testa di ponte di Anzio. Volume I Pubblicato. Volume II. Manoscritto 5 – in fase di completamento la revisione del testo generale.

XI/6/931 – La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in Storia Militare Contemporanea si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 6 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XI/6/932 – Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 1 riferito ai volumi del progetto 2020 e Progetto 2022 dedicati agli Ordinamenti. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/933 - Progetto 2021/1 Volume II Titolo: Africa Orientale Italiana. L’organizzazione Militare e la difesa dell’Impero. La Figura del Duca d’Aosta. Predisposta la parte militare. Bibliografia. In sviluppo il Capitolo dedicato al Duca d’Aosta. Fase Manoscritto 5

XI/6/934 - Progetti 2024/4 – Tema “Le Fosse Ardeatine. L’ordine è stato eseguito. I Decorati al Valore Militare e la Memoria. 80° anniversario 1944 -2024 Contributo al progetto è stato chiesto all’amico Aladino Lombardi, che ha assicurato di mettere a disposizione il suo archivio provato. Fase Manoscritto 2

XI/6/935 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Politica Militare Comparata dal 1945 ad oggi” Dottrina, Strategia, Armamenti si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 5 candidati. Anche i laureati di questo Master hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XI/6/936 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 2 riferito ai volumi del progetto Università. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/937 – Club Ufficiali Marchigiani. Il tradizionale scambio di auguri si è tenuto presso la Casa dell’Aviatore, a Roma il 7 dicembre u.s. Nell’occasione è stato fatto il punto del Progetto 2022/2 Libano sulla raccolta delle testimoniane sulle Missioni di Pace.

XI/6/938 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Terrorismo ed antiterrorismo internazionale. Obiettivi, Piani Mezzi” si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 9 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master) ed anche con le attività connesse al Canale You Tube diretto dal Dr. Giovanni Cecini.

XI/6/939 - Progetto 2021/1 – Volume I Titolo Africa Orientale Italiana. L’Impero Tra realtà e propaganda. Raccolta la monografia. Fase: Manoscritto 5

XI/6/940 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 3 riferito ai volumi del progetto 2016/2 Dizionario minimo della guerra di liberazione 1943-1945. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/941 – L’esame finale del Corso di approfondimento e specializzazione. in “Terrorismo ed Anti Terrorismo internazionale si è tenuto il 25 novembre 2024. (www.unicusano.it/master)

XI/6/942 –Progetto 2023/2 Divulgazione. È stato edito il Catalogo delle Edizioni a Stampa 2021 – 2014 del Centro Studi sul Valore Militare – CESVAM Riporta in 24 pagine con note tutte le 51 pubblicazioni che hanno visto la luce in questo decenni. Distribuzione gratuita. Richiedere a: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/943 – Blog www.ilregnodelsud.blogspot.com. ha completato al 31 dicembre 2024 tutte le sue pubblicazioni per l’anno solare 2024

XI/6/944 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 febbraio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 1 del 2025.  

XI/6/945 – Il 31 dicembre 2024 termina la II sessione del CESVAM e l’anno solare. Ciò vuol dire che in base allo Statuto e Regolamento del CESVAM terminano tutte le collaborazioni in essere di tutti i Collaboratori Ricercatori ed Associati.  Con il mese di gennaio 2025 saranno rinnovate le ricerche in corso che si crede utile continuare e quindi i contatti con tutti gli interessati.

XI/6/946 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 4 riferito ai volumi del progetto 2020 Ordinamenti (Volume 2° Tomo I, Tomo II, Tomo III, Tomo IV. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/947 – Del precedente bollettino N.5/2024 esistono due edizioni. La prima, integrale, pubblicata su tutte le filiere informatiche in essere. La seconda sulle pagine CESVAM del Periodico.

XI/6/948 -. La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Storia Militare Contemporanea Dal 1973 al 1960 si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 5 candidati. Anche i laureati di questo Master hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master). In particolare con la collaborazione alla Rivista QUADERNI

XI/6/950 -- Prossimo INFOCESVAM (gennaio - febbraio) sarà pubblicato il 1 marzo 2025. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)