FONTE: LIMES Rivista Italiana di geopolitica, Agosto 2023
Le vie della Seta: una scommessa (azzardata) della Cina
Nel momento in cui la Cina è diventata una potenza
economica mondiale ha constatato che se non riesce a raggiungere i mercati che
contano, la sua economia potrebbe
entrare in crisi. Da qui la apertura a fine del secolo scorso di
corridoi economici che sono stati definti “via della seta” a ricordo di un
passato non recente. I corrido economici che sono stati aperti riguardano
1. Cina
Mongolia Russia, attraverso la Siberai
2. Il “ponte
diretto “Asia Europa
3. Cina
Medio oriente Sud Est asiatico
4. Cina
Pakistan
5. Bangladesch Cina India Birmania
6. Cina
Indocina
Oltre a queste vie vi sono quelle marittime:
1. Verso
Nord, per collegarsi alla Rotta marittima Settentrionale, la via artica che i
russi cercnao di aprire grazie allo scioglimento die ghiacci
2. Cina-
VietNam – Borneo Australia Nuova Zelanda
3. Cina
Mar Cinese Meridionale Stretto di malacca Skru Laka Mar Rosso Suez Mar
Mediterraneo con la variante verso sud, Somalia Madagascar
Queste vie, oggi sono minacciate da conflitti e dalla
fragilità economico statuale degli Stati che attraversano p che costeggiano.
La principale quella che attraverso la Siberia e la
Russia arriva all’ambito mercato europeo è ormai chiusa dal conflitto in
Ucraina scatenato dall’alleato (imprudente) russo dal febbraio 2022. Non solo
ma tutto l’atteggiamento dell’Europa è cambiato nei confronti della Cina, ormai
vista non più come un patner per crescere in pace e sicurezza ma un
competitor arrampante e temibile. Il
capitale europeo non investe più in Cina. Questi tempi sono finiti.
Oltre al conflitto con l’Ucraina e la Russia e varie vie
della seta sono minacciate dalla instabilità del Sinai, dalla criticita dello
stretto di Hormuz, dalle aree di crisi dei mari cinesi, dalla tensione in
Xinjiang, dalle tensioni con Taiwan, e
dalla crisi nello Srl Lanka.
La carta mostra il quadro della fragilità sopra esposta.
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