Da ISPI. Aryicolo di Giulia Sciorati (vds.)
La
fase attuale della “questione uigura” comincia con il crollo dell’Unione
Sovietica e l’istituzione delle repubbliche indipendenti di Kazakistan,
Kirghizistan e Tajikistan lungo i confini della regione. La nascita di stati
indipendenti in Asia Centrale, infatti, contribuì a riaccendere i sentimenti
secessionisti della minoranza. L’allora presidente cinese Jiang Zemin si affrettò
a normalizzare i rapporti con gli stati emersi dallo spazio post-sovietico, ma
i confini particolarmente porosi dello Xinjiang agevolarono gli scambi con
altri esponenti del gruppo etnico uiguro localizzati sul territorio di stati
come Kazakistan e Kirghizistan. Furono questi scambi a far sì che fosse
riscoperto un ideale “panturco” e a fomentare un nuovo ciclo di moti
separatisti nella regione.
La
mancanza di esperienza del PCC nel contrastare il separatismo portò a sua volta
ad una recrudescenza dei livelli di contestazione politica dei gruppi
anti-statali che, dopo gli attentati di New York dell’11 settembre 2001, le
autorità di Pechino fecero rientrare nella cornice della “guerra globale al
terrorismo”, divenendo ufficialmente “terroristi” per il governo centrale. Una
definizione corroborata anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
(UNSC) che inserì il gruppo che più di ogni altro era stato identificato dal
PCC come artefice delle contestazioni violente – il Movimento islamico del Turkestan
orientale (ETIM) – nella lista dei gruppi terroristici riconosciuti a livello
internazionale.
Il
concetto di terrorismo in Cina ha una portata particolarmente ampia. Racchiude,
infatti, il terrorismo tout court, il separatismo e l’estremismo religioso in
un’unica cornice, quella dei “tre mali” dei quali, in particolare, viene
accusata la minoranza uigura in Xinjiang. Questa concettualizzazione del
terrorismo proviene da un circuito di coordinamento regionale che, a partire
dal 1996, ha visto Russia e Cina a capo di un forum internazionale di sicurezza
– lo Shanghai Five – che comprendeva le nuove repubbliche centro-asiatiche
(esclusi l’Uzbekistan e il Turkmenistan). Con l’istituzionalizzazione dello
Shanghai Five nell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) nel
2001 e l’ingresso dell’Uzbekistan nell’organizzazione, la questione uigura è diventata
una delle priorità della cooperazione in Asia Centrale, grazie anche al lancio
della Struttura Regionale per l’Antiterrorismo (RATS) che fa capo alla SCO. La
RATS è infatti un’agenzia volta allo scambio di informazioni su gruppi
terroristici transnazionali e alla pianificazione di operazioni congiunte di
antiterrorismo.
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