Sul numero 4 del 2020 della rivista italiana di Geopolitica LIMES, titolata "Vincolo interno", Fabio Mini scrive a pagina 242 una articolato ipotetico e possibile mea culpa in mertio alla epedimeia in corso
Scrive Mini: "La cina è definita non trasparente è inaffidabile e mentitrice e destabilizzante perché non dice quello che vorrebbero sentirsi dire gli americani. Trump pretende che confessi i suoi crimini ma paradossalmente le accuse perderebbero di significato politico strategico nel momento in cui la Cina le confermasse.
Immaginiamo che la Cina dica apertamente: è vero abbiamo condotto un attacco biologico su Wuhan come prova in scala 1 a 1 di un attacco sulle principali città degli Stati Uniti; abbiamo usato un virus depotenziato per non dover affrontare una situazione incontrollabile; abbiamo scelto Wuhan perché è il centro della Cina distante dai principali centri produttivi cinesi, centro nevralgico dei trasporti e frequentatissima da stranieri di tutte le razze, soprattutto da turisti, imprenditori, tecnici e spie americane. Abbiamo avviato un piano di inganno con attacchi limitati a Taiwan, alla Corea del Sud, al Giappone, all'Iran, all'Italia, alla Francia alla Russia e alla Spagna. Abbiamo riscontrato quali sono le vulnerabilità di ciascun paese è verificato che la letalità del virus è maggiore laddove le strutture sanitarie sono carenti o la leadership è incapace. Lo abbiamo fatto per ritorsione contro le precedenti epidemie scatenate in Cina dagli Stati Uniti e loro delegati per puri scopi commerciali. Sei epidemie nel giro di due anni. Febbraio 2018 aviaria con virus H7 NH, 1600 contagi 600 morti e decine di migliaia polli eliminati; la Cina deve importare pollame dagli USA. Giugno 2018 aviaria con virus H7N9, altre migliaia di polli uccisi e nuova importazione dagli USA. Agosto 2018 influenza suina stesso ceppo diffuso in Russia e proveniente dalla filoamericana Georgia, milioni di maiali uccisi e importazione di carni suine dagli USA. Maggio 2019 massiccia infestazione di parassiti distrugge i raccolti in 14 delle 30 province cinesi che devono acquistare in America grano. mais e soia. Dicembre 2019 la comparsa del coronavirus a Wuhan arresta l'intera economia cinese. Gennaio 2020 un virus altamente patogeno della famiglia aviaria colpisce allevamento di pollame nello Hunan a sud di Wuhan migliaia di polli muoiono e altrettanti devono essere uccisi. La Cina deve importare altro pollame dagli USA.
Due epidemie sono naturali, tre sono una coincidenza, quattro sono una sfiga, sei sono una guerra. Le epidemie ci hanno costretto a importare dal resto del mondo e in particolare dagli Stati Uniti carni di maiale e di pollo per centinaia di miliardi finiti nelle tasche degli amici e sostenitori di Trump. Ora siamo pronti a replicare l'attacco su larga scala e questa volta soltanto sugli Stati Uniti, ma con un virus ancora più potenti rapidi e legali. Quindi o lasciate perdere questa storia dei dazi e delle sanzioni, la minaccia nel Pacifico, non ci rompete le palle in Africa e ci lasciate commerciare a modo nostro o vi riportiamo ai tempi del Far West quando non avevate né leggere né ordine e dovevate spararvi a vicenda col fazzoletto sul naso."
Una interessante storia da rileggere ed approfondire. Questo vuole veramente TRUMP? Una confessione di tal fatta? Le opzioni per il capo della Casa Bianca sarebbero due o scatenare la guerra nucleare oppure dichiarare che tutta la confessione è un bluff? Oppure pretendere il risarcimento dei danni che la Cina ha arrecato al mondo. Ma se tutto fosse vero non si esporrebbe ad un attacco batteriologico immediato, dato che Pechino certamente non accetterebbe il ruolo del colpevole.
Un bel esercizio di geopolitica.
CFr. "Se la Cina confessasse i suoi "crimini di pandemia", che farebbe TRUMP? post in data 6 giugno 2020 in www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com