Asia

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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Per il medoto di ricerca ed analisi adottato

Vds post in data 30 dicembre 2009 sul blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al citato blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

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venerdì 28 febbraio 2025

India è già una superpotenza?

 L'India è già il Paese più popoloso del Pianeta. La sua economia che sta crescendo a buon ritmo è recentemente diventata la base operativa di molte multinazionali è però ancora vittima di disuguaglianze protezionismo mancanza di infrastrutture ed inquinamento. All'ombra della lotta fra Stati Uniti e Cina l'India sente di essere attualmente il terzo attore globale del mondo. Con la sua ascesa economica , mostra di essere un agente importante  nel contesto internazionale del XXI secolo. Recentemente è riuscita a far atterrare una navicella spaziale al polo sud della Luna. Un bel risultato! Le prospettive che suscita questo Paese, affascinante, sterminato e denso di mistero leggenda e storia sono davvero rosee. IL suo desiderabile e logico successo si tradurrà nel bene di tutti.


Fonte:

La Civiltà Cattolica,  L’India è già una superpotenza?,  Quindicinale, Anno 174, 10 settembre/7 ottobre 2023, n. 4158

giovedì 20 febbraio 2025

INDIA


 Centro Studi Cesvam Emeroteca 

lunedì 10 febbraio 2025

Tesi di Laurea. Giovanni Raccà "Il Terrorismo dei Talebani. La Vittoria del debole contro il forte" Premessa

 Master di I livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale.

Obiettivi, piani e mezzi.”

 IL TERRORISMO DEI TALEBANI

La vittoria del debole contro il forte

 

Anno Accademico 2022/2023

PREMESSA

L’oggetto della presente tesi è il terrorismo come tecnica di lotta utilizzata dai talebani per riuscire a sconfiggere l’invasore straniero e giungere alla conquista del potere.

L’elaborato intende analizzare il movimento talebano partendo dalla sua affermazione quale gruppo combattente di rilievo, nei primi anni ’90, dopo il ritiro dell’URSS dall’Afghanistan, proseguendo con la prima ascesa al potere del movimento in quel paese nel 1995, la caduta del regime dopo l’attacco alle Torri Gemelle, per concludere con il ritorno al potere dei talebani dopo vent’anni di guerra. Il contesto spaziale di riferimento, invece, sarà rappresentato principalmente dall’Afghanistan e dalla regione mediorientale.

I Talebani, da gruppo minoritario e scarsamente equipaggiato dal punto di vista militare, sono riusciti per ben due volte a scacciare “l’occupante straniero” dall’Afghanistan. La prima volta hanno costretto alla ritirata l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica e, nel 2021, hanno inferto una clamorosa sconfitta agli Stati Uniti: due superpotenze militarmente ben equipaggiate e solide finanziariamente. La loro perseveranza, la loro capacità di riorganizzarsi e di imparare dai loro errori, nonché l’abilità di sfruttare al meglio i propri punti di forza (come le caratteristiche dell’ostile territorio afghano), sono stati di sicuro fattori determinanti per il raggiungimento dei loro obbiettivi. Tuttavia, rischieremmo di cadere nella trappola della cosiddetta “narrativa della vittoria”, portata avanti dalla propaganda talebana, se non ponessimo l’attenzione anche sugli strumenti e le tecniche utilizzate dal movimento taliban per tornare al potere, ovvero quelli del terrorismo indiscriminato, consistiti in attacchi suicidi, rapimenti ed esecuzioni “scenografiche”.

  Di sicuro il ritorno dei talebani al potere in Afghanistan nel 2021, dopo una guerra durata vent’anni, ha sconvolto l’opinione pubblica internazionale, principalmente sotto due aspetti. In primo luogo, ci si chiede se sia valsa la pena impegnarsi in un conflitto che ha causato un notevole impegno in termini militari e finanziari, inizialmente con l’intento di dare corso ad una guerra al terrorismo a tutto campo e successivamente nel tentativo di esportare il concetto di democrazia in un paese non ancora pronto per accoglierlo in maniera strutturale. In secondo luogo, dilaga il timore che il regime talebano, come accaduto prima del 2001, possa tornare ad essere la culla del terrorismo internazionale. Infatti, se è vero che il terrorismo “professato” dai talebani, sino all’agosto del 2021, fosse finalizzato alla conquista del potere in Afghanistan, è indiscutibile che il successo dei talebani sia legato all’appoggio e al finanziamento di organizzazioni terroristiche con visioni internazionali, prima fra tutti Al-Qaeda. Organizzazioni che, di sicuro, non lesineranno di “pretendere” il contraccambio del supporto finora fornito.

 In ogni caso la caduta di Kabul in mano ai Talebani costituisce un caso più che emblematico di vittoria del debole contro il forte, sulla cui riuscita ovviamente hanno ovviamente influito diversi fattori non prevedibili a priori, ma che di sicuro può fungere come spunto di emulazione per gruppi terroristici minoritari che operano in altri contesti regionali, ma anche come caso di studio da analizzare in termini di possibile prevenzione futura. 


La tesi completa è presso il CESVAM Centro STudi sul Valore Militare Emeroteca
Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org