La nuova dirigenza
afgana presenta diversi contrasti al suo interno
La politica dell’emiro Haibatullah
Khndzada e di tutti i referenti
regligiosi che a lui fanno capo, è incentrata
sull’assoluto disprezzo di ogni accordo internazionale, soprattutto con
quelli sottoscritti con i governi occidentali, che si traduce in pratica con l’assunto “facciamo come ci pare” che poi
si applica sul terreno reale con il “faccio
come mi pare”. Una politrica chiara che però non solo non porta lontano, ma
crea dissapori. Il Governo di Kabul vede quelli di Kandhar con occhio molto critico e molti di loro
esprimono aperte critiche.
Il ministro degli
Esteri Amirkhan Muttaqi è il capofila di queste critiche e di questa
insoddisfazione. Ne, momento in cui si presenta ad interloquire con i suoi
omologhi colleghi sia di oriente che di
occidente ogni sua valora non ha alcun
valore e lui è apertamente non preso in considerazione per quello che dice. AD
oslo aveva promesso che in Afganistan le bambine avrebbero avuto una istruzione
elementare, dato puntualmente smentito dai fatti
Il ministro dell’Interno
Sirajuddin Haqqani è ricercato dall’FBI perché responsabile di numerosi
attenati terroristici contro le forze statunitensi Il Ministro della Difesa
Mohammed Yaqood figlio del Mullar Omar, è ancora molto più critico nei
congronti dell’Emiro Haibatullah
Questo uomini, come
molti altri, hanno compreso che il lor peso specifico nel contesto
internazionale è nullo e quindi la realtà che si sta delinenado è che l’AFganista
è sempre più isolato, non riceve aiuto, non ha credibilità, con una immagine
deteriorata presso amici ed alleati ed
il suo isolamento è sempre più accentuato Gli unici aiuti che riceve
sono aiuti interessati, che aggravano
ulteriormente la situazione, La politica del “facciamo come ci pare” porta solo ad un avvenire quanto mai oscuro.