Il
Pakistan è situato in Asia Meridionale e confina con Cina a NE, India a E-SE,
Iran a SO, Afghanistan a NO ed è bagnato a S dal Mare Arabico; il Paese ha una
superficie totale di 796.096 kmq di cui le foreste occupano 37.259 kmq.
Tenendo
conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione
attuale che caratterizza il Paese, si è analizzato il Pakistan secondo 4
parametri, numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito
elencati: 1) “Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti
classici dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese,
da 5-10 anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo
stesso criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti
attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la
stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto
rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel
conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7)
“Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.
Esaminare
i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in
cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la
probabilità che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi
confinanti possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato
vicino, destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica
nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle
rispettive aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia
dell'ampiezza del territorio da controllare sia della superficie coperta da
foreste aumenta anche la complessità nella gestione delle relative
problematiche.
Dalle
analisi effettuate, il Pakistan è in stato di conflitto permanente dal 1947 ad
oggi con la vicina India per i territori del Kashmir stimando oltre 45.000
morti totali (stima 2020, fonte Center for Systemic Peace), la Cina si
defilò nel '63 dopo la firma dell'accordo sui confini sino-pakistani; nel 2019
si era arrivato a dichiarare “regione a statuto speciale” di Jammu e Kashmir,
ma l'India non riconobbe la nuova designazione e si riaccesero i combattimenti.
L'aumentare delle tensioni tra Pakistan e India rappresenta uno dei principali
rischi attuali per la sicurezza globale nell'Indo-Pacifico perché, secondo vari
rapporti su situazioni conflittuali nell'area, si teme una possibile futura
guerra nucleare tra i due Paesi. L'unico Paese limitrofo attualmente in aperto
conflitto è l'India che, oltre a combattere col Pakistan, minacciata ai confini
dalla Cina, ha ripreso le relazioni con gli USA. La Cina non è in conflitto
aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con l'India per le zone di confine
(Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra i due rispettivi eserciti, fa
temere un prossimo conflitto tra i due Paesi. L'Iran non è attualmente in
guerra con nessuno, nonostante i problemi con USA e Israele riguardo la ricerca
nucleare e varie formazioni militari e paramilitari (sostenute e finanziate dal
Governo iraniano), anche terroristiche, operanti in Siria, Iraq e Libano.
L'Afghanistan non è in aperto conflitto con nessuno.
In
base ai dati ed alle informazioni raccolte e analizzate si è poi sviluppato uno
Scenario, contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri
utilizzati) in relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui
essi fanno pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese
in esame soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in
cui esso e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno
scenario di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano delle
debolezze indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un
“circolo virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e
resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.
In
conclusione, il Pakistan attualmente è in una condizione stabile in relazione a
situazioni conflittuali nell'area.