L’11 marzo si è verificato un nuovo caso di aggressione da parte di insorti infiltrati nei ranghi dell’Esercito afghano che hanno aperto il fuoco su truppe USA. Questa volta l’attacco è avvenuto nella provincia di Wardak, a sud-est di Kabul, dove sono rimasti uccisi due soldati americani e tre poliziotti afghani. Recentemente Karzai ha insistito per l’espulsione delle forze speciali USA da Wardak per via del loro presunto comportamento nei confronti della popolazione locale. A rendere la situazione ulteriormente preoccupante sono state le dichiarazioni del Presidente afghano su di una fantomatica ed improbabile collusione tra Stati Uniti e talebani per spaventare il popolo afghano e convincerlo che le truppe straniere debbono rimanere oltre il 2014.
Allo stesso tempo la prevista conferenza stampa tra il Presidente afghano e il nuovo segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, in visita a Kabul, è stata annullata. Ufficialmente, la ! cancellazione è avvenuta per motivi di sicurezza, ma è lecito pensare che Hagel abbia deciso di non presentarsi dopo le dichiarazioni al vetriolo di Karzai.
Stati Uniti e Afghanistan stanno negoziando un nuovo accordo di lungo periodo per regolamentare la presenza delle truppe statunitensi nel Paese, che prossimamente dovrebbero passare da 66 mila a 34 mila unità. Il numero delle truppe internazionali che rimarranno sul territorio afghano dopo il ritiro previsto per il prossimo anno è invece ancora da determinare.
(Da Ce.S.I.) Geopolitical Weekly n. 103
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